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venerdì 30 novembre 2007

Tutte le strade portano a Helsinki?

"I finlandesi pensano troppo, prima di fare le cose..." se a dirlo è una finlandese ci credo ancora di più.
Li osservo, seduti al bar, tutti composti e silenziosi, molti sono soli.
In tre mesi solo 3 volte ho incontrato qualcuno con cui la conversazione è stata impossibile. Due volte qui e una a Riga. Un venditore di bici, una barista e una venditrice di dolci (nel mercato di Riga). Non potevano fare altro che ripetere le cose più lentamente, ma non serve se la lingua è il finlandese o il lettone. Fortunatamente in qualche modo ci si capisce lo stesso... i gesti, sono la lingua più internazionale.
Non riuscire a comunicare è un po' frustrante: qui non posso parlare se non con chi sa l'inglese, naturalmente. A volte mi viene l'impeto di studiarlo il finlandese, questa lingua così ostica! Mi si raffredda quasi subito la forza di volontà nella giungla di casi, riassunti nella grammatica del mio dizionario tascabile.
Sapere il finlandese sarebbe utile, per capire cosa succede qui, nel posto in cui vivo. Un buon proposito per il nuovo anno: studiare finlandese. E anche il tedesco...

L'inglese a volte scivola via... con la stanchezza, con la fatica nel cercare le espressioni migliori. Le esclamazioni improvvise, penso che non possano non venirti nella tua lingua. A meno che non ci si dimentichi la propria lingua. Si può pensare in inglese. Ma i pensieri superficiali. Le cose profonde, sono in italiano, non posso negarlo... se non hai la sfacciata fortuna di essere bilingue avrai una lingua con la quale ti è stato presentato il mondo. Quella sarà la tua chiave per interpretare la realtà?

Cerco casa. In centro. Tre chilometri in bici con meno 30 che aspetta in agguato? Non vorrei rischiare di diventare sempre più pigra, causa neve e buio. Letargo? Caspita, ed è ancora autunno... dove sono le foglie secche e le piogge? Solo ghiacchio e neve...

Le papere sono scomparse. Non avevano più acqua in cui muoversi se non ruotando su se stesse nel mezzo metro quadrato ancora liquido. Ma non è una buona idea questa. Le stimavo. Non potevo lamentarmi del freddo, se c'erano loro a sguazzare tra i ghiacci. Ma ora?

"Tutte le strade portano a Roma"
Mi aspettavo che tutte le strade portassero a Helsinki. Qua traducono le canzoni e senza problemi adattano il testo alle loro esigenze. Eppure questo proverbio è passato inalterato. Ora possiamo crederci davvero, tutte le strade portano a Roma, pure da qui...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Eh dadina... è come diceva quel simpaticone di Vayra: la lingua che si impara entro il nostro "periodo critico" (e cioè fino ai 4-5 anni) sarà per sempre la nostra Lingua Madre... per quanto possiamo imparare perfettamente un'altra lingua, o persino pensare tramite essa, nn sarà mai la stessa cosa...
E poi se ci pensi (ne parlavo l'altro giorno cn Ste) più è difficile e articolata la lingua cn cui abbiamo imparato a interpretare il mondo, più elastica e di facile apprendimento è la nostra mente... quindi noi siamo più meglio degli inglesi, e più peggio però dei cinesi... a mezza via!! :)

Dopodomani ho l'esame di latino... stavo or ora studiando le varie pronunce... mi piacciono un sacco, sai? Studiano per questo esame (che mi fa paurissima e che mi faceva schifissimo!!) ho capito che in realtà penso sia davvero importante aver potuto studiare il latino... e mi da così soddisfazione saper leggere quelle poche parole che ogni tanto compaiono scritte in greco... cavoli, mi sembra proprio che se nn le avessi mai fatte mi mancherebbe una base fondamentale della nostra cultura (linguistica si, ma anche e sociale, politica, architettonica, religiosa... tutto insomma!)... sapere che una delle riprove che x i latini nn esisteva in suono "v", ma solo "u" è il verbo "uagire" e cioè i suoni che emettono i neonati quando piangono (i nostri "vagiti", appunto)... beh, mi è parso bellissimo...


Penso che tra un paio di settimane tornerai, e io ti rivedrò dopo ben 3 mesi e mezzo...
sono proprio contenta sai...
tanto tanto tanto...


un bacio amorina...
ciauz! :)

Marina Vallongo ha detto...

Ohi... anche io non vedo l'ora di riverti!

Sai, anche io ho cominciato ad apprezzare il latino, affacciandomi al finlandese, dove ogni parola è oscura e i suoni sono per noi "latini" così innaturali!
Non c'è niente da fare, noi parliamo latino, infondo abbiamo fatto altro che aggiungere qualche articolo!
Mi rendo conto che sapendo bene il latino si hanno in pugno le lingue romanze :D (come mai così stupidamente non l'ho studiato bene?)
Un po' ti invidio sai, tornerai con la padronanza dello spagnolo, mi viene già da ridere pensando alla tua frenetica parlantina in versione iberica ihihih

A presto Giù
Bacio

PS: Forse ora apprezzo il latino perchè l'esame lo farò nel prossimo semestre... ma ne riparleremo più avanti :)
Forse l'ho sempre "amatodiato"!