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sabato 22 dicembre 2007

Vado ma ritorno

Ho lasciato la Finlandia il giorno più corto dell'anno. L'inverno è arrivato, ma la neve se n'è andata un paio di settimane fà senza fare più ritorno. Alla fine ho trovato un appartamento a due passi dall'università, dopo mille peripezie. Ora nella rubrica della scheda sim finlandese metà dei numeri sono salvati col nome delle vie di Jyv. Ho visto 6 o 7 appartamenti e probabili flatmate e mi sono immaginata 6 o 7 miei probabili futuri.
Dopo firma e consegna delle chiavi ho un appartamento con lavori in corso e muratori inclusi. Fortunatamente sarà tutto finito per gennaio, al mio arrivo. Della mia futura compagna di stanza so solo che è alta e svedese e vive a Oulu.

Viaggio di ritorno infinito. Tampere-Bergamo una noia mortale. La coppia di finlandesi di mezza età al mio fianco non è diventata socievole nemmeno dopo aver speso la modica cifra di 26 euro per spumante e gin tonic... La Ryanair risparmia sulle hostess... ogni volta mi chiedo se c'è qualcosa di peggio del completino blu e giallo pallido. Naturalmente mi siedo nel posto in cui la hostess più bassa che abbia mai visto si mette a sgomitare per indicare le uscite di sicurezza.
Dopo aver snocciolato la stessa identica sequela di informazioni in inglese dall'impeccabile accento britannico parte la voce flemmatica della traduzione in italiano. E' un volo tra la Finlandia e l'Italia, perchè non c'è anche la traduzione finlandese? Che domande, è inutile dato che qualsiasi finlandese che va in Italia se ha intenzione di sopravvivere saprà sicuramente l'inglese, se non l'italiano...

Le ultime settimane sono state un susseguirsi di arrivederci-addii. Molti li rivedrò a gennaio. Altri, che si sono immersi per tre mesi nella vita Erasmus di Jyvaskyla sono tornati a casa, alle loro vite precedenti. Per loro lasciare la Finlandia e gli amici incontrati è sicuramente stato più difficile. Torneranno a trovare chi ha deciso di passare un anno al freddo e al buio, ma magari sceglieranno la primavera, per vedere se qualche fiore ha il coraggio di sbocciare, anche a quella latitudine... Se me ne fossi andata ora, sarebbe rimasto irrealizzato l'infantile sogno di pattinare sul lago ghiacciato.

Ho salutato Eliza con una stretta al cuore, incredibile quanto mi sia affezionata a lei, in così poco tempo. L'americanina che sorseggia thè nei barattoli di vetro ascoltando i Beatles... Vederla scomparire tra i passanti è stato commovente, ma le regole sono queste.
C'è chi va e chi resta, tutto qui. Questa volta resto, o meglio, vado ma ritorno.
Ultimo pranzo all'Agorà dell'anno e saluto Yoana, il suo carattere istintivo, irrascibile e dolce da lasciare spiazzati mi mancherà, come la sua frenetica parlantina.
Purtroppo non ho avuto l'opportunità di salutare per bene Federica... e Zefi, Federico e Martin, che ribeccherò a gennaio...
Valerio è tra quelli torneranno, ma solo per una settimana circa, il prossimo anno.
E' restato un po' di vuoto, dopo ogni arrivederci. Vuoto che, come il silenzio, può essere molto loquace, a volte.

Buona strada a chi se n'è andato, buona strada di cuore!
"Ogni cosa è già fatta, ogni cosa è già detta, quando vedi che il racconto è finito...
ci troveremo ancora sai, in qualche splendido giorno"

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