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lunedì 31 marzo 2008

People are people everywhere

Due treni e un autobus, per un totale di 6 ore di viaggio, ed ecco che rivedo Jyv, la trovo come l’ho lasciata: innevata e relativamente tranquilla. Con il bus, nella prima parte del viaggio ho avuto l’opportunità di passare tra i paesini più piccoli. "Si vede di più di quello che si vede viaggiando in treno".
A dir la verità non ho visto nessun paesino, se non qualche casetta solitaria nella foresta. Anche la mia concezione di paesino è stata ridimensionata…
Ho lasciato una maglia e una spilla a Lieksa, come al solito, semino le cose in giro.
Uno spazzolino ad Berlino, un dentifricio ad Amburgo, una carta di credito a Dublino… sono irrecuperabile.
La mamma di Petri ringrazia tanto per le lasagne e dice che sono una ragazza adorabile. Io semplicemente non ho parole… mi hanno ospitato a “pensione completa”, con inclusa gita fuori porta a Koli. Il minimo che potessi fare era cercare di cucinare qualcosa. Così alla fine, con molto coraggio e un po’ di buona volontà mi sono messa a fare esperimenti con le ricette della mamma e la besciamella della nonna.
Mentre io ero alle prese con gli inaspettati grumi di farina che nella besciamella della nonna non ci sono mai stati, Petri con la giacca e il cappuccio delirava in preda ai fumi della febbre, sdraiato sul pavimento della cucina. Situazione tragicomica.
I genitori si erano diretti al cottage estivo, portando via Hilma, la volpina esagitata da me soprannominata “orransi koira” (cane arancione). Al cottage di legno, costruito dal padre, d’inverno ci si arriva solo sciando, dunque loro trasportano le cose fin laggiù su delle slitte che si trainano dietro.
Pikku veli Aki
(il fratello) invece è rimasto con noi nella “affollata” Lieksa.
Lui è la persona che capivo di più, quando parlava, forse perché risponde a monosillabi, e le sue frasi erano più che altro parole.
Mi ha ricordato un po’ il cuginetto Ale, per il fatto della loquacità e della stessa età. Timido con me, schivo con i genitori.
Avere diciotto anni lì o a Rimini... la differenza dell’ambiente circostante e degli stimoli che puoi avere da esso è ingente. Poi però si scopre che le persone sono persone, ovunque.
Scommetto che mio cugino e Aki, superata la sottile barriera linguistica (le barriere linguistiche infondo non sono nulla) si sarebbero trovati bene insieme, magari avrebbero parlato di “Lo Hobbit”e del "Signore degli anelli", letto rispettivamente in italiano e finlandese...

Loro dicono “kiitos” (grazie), alla fine di ogni pasto. Ho chiesto il perché, mi è stato spiegato che è rivolto a chi cucina, o chi ti da il cibo. Praticamente non esiste un “Buon appetito” all’inizio, ma solo un “grazie” alla fine.

Tra una lezione e l'altra forse faccio una comparsa al Cafè lingua. Poi meeting per Stoccolma.
Chao è in inter-rail, in giro per l'Europa con tre o quattro ragazze cinesi, spero che si stia divertendo, e che non abbia problemi di documenti Ispano-cinesi. D'altra parte spero che torni presto, è via da tanto e ora comincia a mancarci sul serio...
Martin dopo essere passato a Tallin è svolazzato a Londra dalla sorella, ma tornerà venerdì. Insomma, a Jyv le cose procedono come sempre...

venerdì 28 marzo 2008

Lieksa é una cittá di 13.126 abitanti. Si puó dire che ognuno di essi abbia davvero molto spazio: la densitá di popolazione é di 3,8 abitanti.

Wikipedia mi rinfresca le idee e il confronto numerico é da capogiro: Rimini ha 1.029 abitanti per chilometro quadrato. Come? Piú di mille... Poco meno di 4 persone qui.
In pratica in media c´é una famiglia per ogni km di foresta. Alla faccia nostra, che non ci resta che contare gli spazi verdi a testa includendo i pochi metri quadrati delle rotonde, e la sottile striscia di erba tra un guardrail e l´altro.
La tv è in finlandese, la radio e i giornali, pure al cane si parla in finlandese. Colgo l'occasione per studiare e leggere più possibile. Ascoltare tutto e cercare di capire qualcosa. Nella biblioteca della città compro per un euro due libri illustrati per bambini. E dalle pagine della letteratura del 300 eccomi alle prese con le storie dei piccoli ippopotami Muumipeikko ja ystävät, anni 4-6... e sono pure troppo difficili :D


Tempesta di neve. Uscire di casa per far fare una passeggiata al cane puó diventare un test di sopravvivenza.
Sette chilometri su settanta centimetri di ghiaccio. Attraversare un lago in macchina, ritrovarsi nel mezzo del bianco nulla. Solo Nebbia e neve. Dopo essere rimasta tre minuti a bocca aperta ho scattato la prima foto: impossibile cogliere la differenza tra la fotografia panoramica di quel posto e una macro di un foglio bianco.
Ho fatto un traballante video, che rende un po' l'idea del nulla che abbiamo attraversato...


Alla fine siamo arrivati a Koli, in montagna. Le montagne di qui sono poco piú delle nostre colline. Ma dall´alto lo spettacolo é stupendo. Orde di pittori, in passato, si arrampicavano sfidando il freddo. Il laghi ghiacciati costellati di isole sono un soggetto non male, da immortalare. Al ritorno sosta a Bomba, paesino di case ricostruite come quelle antiche, tutte in legno. C'erano anche sculture di ghiaccio, le forme e i soggetti rappresentati si potevano indovinare... sotto trenta centimetri di neve!

Qui la sauna ha piú o meno la stessa importanza della cucina, nella progettazione delle case.
Ieri il rito sauna alternata dalla tipica uscita in asciugamano nella neve.
Oggi Petri ha 39 di febbre...
Lo sbalzo estremo caldo-freddo tonifica di sicuro. O distrugge...
Mi manca un po´ la libertá di camminare scalzi nell´erba o nella sabbia. Nella neve fresca si puó camminare scalzi per molto poco tempo, ma la sensazione é indescrivibile.

Domani si ritorna a Jyv.

martedì 25 marzo 2008

Direzione nord-est

Ho assaggiato la "lakka", mora gialla dal sapore non comparabile con nulla di ciò che avevo mai assaggiato prima. Non mi fa impazzire, se devo essere sincera.
Ho scoperto che la colazione finlandese è meglio. Più adatta al clima, sopratutto perchè ultimamente non è poi così caldo. Sempre in bici, sempre neve e ghiaccio, ma a volte la temperatura scende sui -6° di giorno, e la differenza si sente.
Non si può fischiettare o sorridere andando in bici. Solo pedalare, e sperare di arrivare presto, prima che ti si congelino pure i pensieri...

Pasqua atipica. Niente uova di cioccolato e pranzo in famiglia. Skype annulla le distanze, ma ancora non è possibile spaccarsi le uova di cioccolato in fronte, tra l'Irlanda e la Finlandia... (vecchia tradizione di famiglia).
Flop della webcam, proprio quando tutta la famiglia riunita aspettava di vedere la rifugiata all'estero. Eppure, ironia della sorte, qualche ora prima aveva funzionato, solo per darmi la possibilità di vedere l'ennesimo riuscitissimo esperimento di mia mamma, la cassata siciliana (sig, sob, anche io voglio assaggiarlaaaaa). Ma da qua mi chiedo: "che ci azzecca" la cassata? Più che altro sento la mancanza dei sapori della romagna. Cose introvabili e rarissime come la piada. Ma ci si ingegna. Dopo la giornata di Pasqua, passata a cercare e cantare canzoni della mia infanzia ecco che, il giorno dopo mi viene l'illuminazione. Finisco l'ultimo essay per il corso su Skype (era ora), mi lancio alla ricerca dei sapori perduti. Acqua calda e farina, bicarbonato non ce l'ho. Chiudo un occhio e lo sostituisco con il burro. Risultato? Piadina finnico-romagnola. Finlandese solo nel condimento: salmone e formaggio invece che il costosissimo e quasi introvabile proscitto crudo.
Felice ma non ancora soddisfatta, nello stesso giorno mi lancio nell'esperimento pasta. Stufa di sentirla chiamare "macaroni", per la prima volta senza l'occhio esperto della nonna ho tentato di fare la sfoglia. Senza un vero mattarello non è semplice. Risultato: qualche irregolare farfalla, tagliatelle e strozzapreti. Giusto un esperimento, ma tanta soddisfazione, per una principiante come me.
"Cosa farai al freddo e al buio tanti mesi? Leggerai e cucinerai." Questo era il pronostico pre-partenza. In parte avverato.

Ieri sera invece Elina ha speso un pomeriggio della sua vita per prepararci una cena finlandese.
Renna, puré e pane nero. Pulla per dessert.
Ho ricominciato a studiare finlandese... per un po´ di tempo mi ero chiesta... "ma chi me lo fa fare?" Ora per qualche motivo ho ritrovato una ragione per studiarlo seriamente! Si chiama Petri...
Per qualche giorno mi sposteró a nord-est. Lieksa.

Giuseppe e Stefano da Bologna, carissimi e affezionati lettori del lunedí sera, sto bene, anche senza agnello pasquale o vino. Sono sempre molto felice di leggere i vostri lunghi e appassionati commenti! Alla prossima.

Foto 1: Sconosciuto passante immortalato dalla finestra della camera.
Foto 2, 3, 4: Esperimenti culinari pasquali.
Foto 5: Giovanni a sinistra, Perti a destra.
Foto 6: Cena finlandese nell'appartamento 402...

domenica 16 marzo 2008

Take a deep breath

Due essay in cantiere. E' tempo di esami. Ai classici esami orali, mi dovrò riabituare, tornata a Bologna.
Per ora conteggio i caratteri. L'equivalente della preparazione per un esame dell'anno scorso qui si gioca in 10000 caratteri.


Stockholm. Decisione presa all'ultimo momento, non me la lascio sfuggire. Daremo una breve occhiata alla vicina Svezia.

Accenni di primavera? Sbuca il paesaggio, con lo sciogliersi della neve. Poi ci si sveglia ed è di nuovo tutto bianco. No, non è il momento ancora... ricongelati lago, non abbiamo pattinato abbastanza.

L'estate la perderò. La scongelo e assaggio un po' alla volta, facendo scomparire uno ad uno i lamponi dal freezer.

martedì 11 marzo 2008

Cпасибо за всё...

Resoconto di tre giorni a S. Pietroburgo.
As soon as possible I'll try to write something in english...

Cominciò con una caffè forte e un alba sulle foreste finlandesi innevate. Finì con una bottiglia di vino russo che rotola nella neve sciolta, sotto casa.

Alla frontiera il primo contatto con l'apparente freddezza russa. Non si avrà mai un sorriso dalla persona che controlla i passaporti. Almeno fin che ricopre il suo ruolo. Al lavoro sono seri e incuranti delle persone con cui hanno a che fare. Possono sembrare molto scortesi, se si proviene da altre latitudini. Ma è solo un modo di lavorare molto diverso dal nostro.
Un passaporto europeo qualsiasi è guardato con sospetto. Risultato: 2 controlli finlandesi e 3 russi. Due ore alla frontiera. Superato il confine non si notano cambiamenti. Neve, foresta e nulla. Esattamente come in Finlandia.
Si punta verso sud e si dribla il Ladoga. Sbiaditi ricordi di geografia studiata alle elementari...
La periferia di S.Pietroburgo affianca luccicanti e lussuose ville estive a catapecchie cadenti e muschiose. Da qualche vecchio cimitero, nella foresta, spuntano le lapidi che non sono state tolte per costruire case.
Più vicino alla città, i palazzi immensi dei quartieri dormitorio. Traffico selvaggio, strade larghissime e aria inquinata. Neve sciolta e fango. Un soldato dall'uniforme verde marcio cammina a larghe falcate, con un voluminoso cappello di pelo. Pulman imbottigliato nel traffico. Incrocio con lo sguardo un barbuto e rugoso venditore di icone sacre, subito dopo aver visto un passante che vendeva un orologio d'oro. C'è chi si vanta di avere il vino o il formaggio più buono nel mondo. Loro ironizzano dicendo di avere i ladri più bravi al mondo...

Hotel a tre stelle. Chi se lo aspettava? Ok, veniamo dalla Finlandia, ma siamo pur sempre studenti Erasmus... Tre stelle cadenti? Acquario all'ingresso, colazione all'18esimo piano con vista panoramica su S. Pietroburgo ma... l'acqua? Ci si sente felici di avere acqua gialla dal rubinetto del bagno, se al tuo arrivo l'acqua è nera. Tubature vecchie, tutto qui. L'hotel si chiamava "Soviet", prima di cambiare nome nel più moderno ed esotico "Azimut".
Il nome è cambiato. Le tubature no. Anche lavarsi denti con l'aqua frizzante dopo tutto, è un'esperienza!
"Is the water black? No... It should be yellow" New experience: to wash our teeth with sparkling water.

I ragazzi russi, quando salutano, stringono solo le mani degli uomini.
Mancanza o segno di rispetto? L'importante è sapere, conoscere le differenze comportamentali, per non freintendere le azioni e rispettare le differenze.
Martin mi ha presentato il suo amico russo, che voleva studiare informatica ma alla fine ha studiato tedesco. Ora parla ironizza parlando con accento di berlino ovest. Ascoltavo il loro dialogo, senza pretesa di capire nulla. Ero persa nella contemplazione di ciò che ho già visto qualche anno fa, immaginando ciò che leggevo. Avevo già visto il suo cappotto nero e la sua camminata leggermente irregolare solcare il viali buii lungo il fiume.
"Non c'è nulla da vedere qui, mi ha detto." Certo, per lui che ogni singolo giorno percorre quelle strade, non c'è nulla di nuovo. Esattamente come per me non c'era nulla di conosciuto, se non ciò che avevo immaginato.
Pensavo fosse più freddo e inospitale, come posto. Come se la grandezza e il freddo dell'intera Russia dovesse in qualche modo emergere, in ogni sua città, in ogni via e angolo. Mi ha fatto sicuramente un'impressione diversa, venendo dalla Finlandia. Non avrei immaginato di considerare una città russa un posto più caldo e più a sud.
La città risplendeva. Teatri, chiese e guglie si rispecchiavano sul Neva semi congelato. Era come camminare tra le pagine dei romanzi di Dostojevski.


Il giorno dopo abbiamo incontriato anche due ragazze che studiavano a Jyv il primo semestre.
Una conversazione a cinque può funzionare, anche se si parlano cinque lingue diverse.
Un' italiana, tre russi e un tedesco. Il tedesco e le 2 russe preferiscono parlare il finlandese tra loro... liberi di farlo! L'altro russo e il tedesco parlano tedesco. I tre russi tra loro parlano russo.
Io? Parlo naturalmente un inglese peggiore del loro, ma riescono a essermi simpatici comunque (anche se li invidio e stimo da matti) :D
Abbiamo camminando per chilometri, tra ponti, monumenti e abbiamo preso metro e filobus.
Con 14 rubli del biglietto della metro si scende a 16 metri di profondità. Sotto il fiume Neva, nel cuore della città sotterranea, ogni stazione è diversa dalla precedente. Marmo e lampadari d'orati, come nel più lussuoso dei palazzi antichi. Ragioni strategiche e segreti militari impediscono di fotografare la rete metropolitana senza essere multati di 300 rubli. In pratica una foto te la fanno pagare 3 euro circa, abbastanza economico, come segreto militare...
Il filobus era il mezzo di trasporto più vecchio e traballante che abbia mai preso. Le porte si aprivano e chiudevano facendo un rumore non indifferente! I ragazzi russi vedendoci così stupiti se la ridevano di gusto...


S.Pietroburgo ti si appiccica addosso, e ti rimangono i segni, sui versiti. Appena possono, i russi, si puliscono le scarpe. Cancellano i segni di fango della città. Ho comprato un libro dalla copertina cartonata, che ha riscosso un sorriso da una commessa che parlava un improbabile inglese. Non so neppure che libro è, non riesco a leggerne neppure il titolo. So solo che si è voluto tuffare nel fango della sua città d'origine, rompendo la busta di plastica più fragile che abbia mai toccato in vita mia.


All'Heremitage mi incanto davanti ai marmi. In un angolo, difronte ad una scalinata, trovo le mie due statue preferite. Non sapevo neppure che fossero lì, a S.Pietroburgo.
Per condire il tutto due dipinti di Da Vinci e un Caravaggio dei più famosi. Essere stata solo un paio d'ore nel museo più grande d'Europa fa male... ci vorrebbe una settimana solo lì dentro. Gli studenti come compiti per casa a volte devono andare lì, e osservare. C'è chi può solo scarabocchiare sbiadite foto sui libri, e chi passeggia tra i dipinti originali, così è la vita.

Un invito a cena di una amica di amici mi ha permesso di entrare in un appartamento di periferia. Ho avuto l'occasione di assistere, per qualche ora al regolare svolgimento di una loro cena in famiglia, un frammento della loro vita.
Scopro che il finlandese è una lingua familiare, se per tre ore mi parlano in russo!
Vodka significa letteralmente "piccola acqua"... e per lo più viene bevuta come tale. Cinque tipi di insalate diverse e per secondo carne e patate. Ci offrono vino, vodka, Martini e champagne, poi si stupiscono che mischiamo vino e vodka. Il problema è che chiedere acqua mi è sembrato quasi offensivo.
La nonna dal sorriso dorato, beveva solo vodka, come non prendere esempio dalle persone sagge?
Sapori nuovi e interessanti. Ma... non mangerò mai più quella cavolo di carne fredda e gelatinosa. Mi è stato detto che potevo lasciarla lì se non mi piaceva. Non mi sembrava carino, ma forse la mia faccia era più eloquente di qualsiasi verso o esclamazione di puro disgusto. Mi viene ancora la nausea al solo pensiero...
Prima del dolce (solitamente ogni invitato a cena porta una torta e vino) si sono messi a cantare e suonare, musica internazionale e musica russa. Non ci potevo credere...
Mi hanno invitato a tornare, questa estate. lLi ho ringraziati, in tutte le lingue. Li ho invitati anche io e mi hanno risposto che non possono venire in Italia ad agosto perchè vanno in barca a vela nel golfo di Finlandia.
Scopro che hanno una passione di famiglia per la barca a vela...
Se si sostituisce il golfo di Finlandia con l'Adriatico, il vino al posto della vodka e l'italiano invece che il russo ecco diventano molto familiari... Maria suona pure il flauto e ha la patente nautica :D
They usually play and sing togheter. Am I dreaming?

Mi hanno detto di non fissare negli occhi gli zingari russi. Tra superstizione e testimonianze verosimili mi raccontano di poteri ipnotici coi quali possono indurti a dargli tutti i soldi, di tua spontanea volontà. Ci rido su, non tanto e non solo perchè non credo in questo tipo di cose, ma perchè non so riconoscere gli zingari dagli altri russi, dato che essi vestono normalmente. E non riesco a capire nulla di ciò che dicono.
Preda perfetta insomma. Senza saper nè leggere, nè scrivere, nè parlare, è davvero difficile cavarsela...

Ho imparato che se si dice "Ci vediamo domani" o "Verrò a trovarvi" russi, finlandesi e tedeschi lo prenderanno alla lettera e cominceranno a pianificare gli incontri.
Come spiegargli che per gli italiani (e probabilmente anche spagnoli e portoghesi) ciò significa: "Ci vedremo o verrò a trovarvi in un futuro non ben determinato, ma comunque mi ha fatto molto piacere conoscervi"?

La prima frase che dico da sveglia è quasi sempre in italiano, anche se nessuno intorno a me lo capisce. Il mio incoscio parla italiano? O gli inconsci non parlano nessuna lingua?

Non ho pagato a Nikolaj un terzo del "taxi" che ci ha portato a casa.
Non ho comprato i suvenir da turista.
Non sono entrata in una discoteca russa.
Ho lasciato i miei guanti rossi da qualche parte.
Non ho visto la parte dell'Heremitage con i pittori impressionisti francesi.
Tutte buone scuse per tornare, in un futuro non ben determinato.

Il resoconto finisce qui, perchè rischia di diventare un libro, e in realtà avrei anche altro da fare...
Ho scoperto che se voglio scrivere un essay sulle chiamate e video chiamate in skype, nessuno mi deve chiamare o video chiamare.
Skype chiuso, almeno per un po'....

martedì 4 marzo 2008

Dimmi, o luna: a che vale...

Fischiettavo, questa mattina. Ero intenta alla missione lavatrici ed ecco che piomba tra una porta e l'altra un pacco con otto francobolli. Ho subito riconosciuto la adorabile, elementare e disordinata calligrafia della Lauretta. Un libro, un cd e una lettera. La cosa penso mi preserverà fischiettante per le prossime 24 ore! Grazie di cuore Laura...

Esperimenti di Each-one-teach-one. Ieri ho insegnato: gli articoli...
A dir la verità ho imparato la regola grammaticale che distingue le parole che vogliono -lo e quelle che vogliono -il. E chi se la ricordava? Per un parlante nativo e inconsapevole come me, è scontato non sbagliare queste cose... non è così naturalmente per chi impara l'italiano come lingua straniera.
L'inglese è inadeguato spesso. Così mi trovo a ricercare parole francesi, con significati simili, per tradurre a Martin quelle poche parole che gli sfuggono, leggendo i dialoghi in italiano per principianti. Alla fine cadiamo a pescare sempre nel latino. Poi però non mi devo stupire se per dire "Non lo so" dice "Ne scio".... per di più con la pronuncia classica, cosa che complica un po' la comprensione.

Il sole è una parola femminile in tedesco, e la luna maschile. Ciò sconvolge un po' il mio equilibrio cosmico. Non penso proprio che il "pastore errante dell'asia" l'avrebbe invocata con lo stesso ardore se la luna fosse stata una parola maschile...

Del resto oggi, non è più di moda la poesia. Anche perchè se vuoi puoi comprarla, costa poi non così tanto, sopratutto ora, col dollaro basso. Mio fratello a tre anni è stato capace di strillare una serata intera, perchè voleva la luna. Ma all'epoca mio babbo non sapeva che con un piccolo investimento ne poteva comprare un po'...

"PACCHETTI COMPLETI A PARTIRE DA $ 18.95 DOLLARI
Il pacchetto personalizzato dei tuoi documenti include un atto inciso su pergamena, foto dal satellite della proprietà lunare, un foglio informativo che descrive in dettaglio le caratteristiche geografiche uniche della regione, e molto altro!"

Un occasione, insomma: "Non si tratta solo di un pezzo di carta E' un biglietto per il futuro di cui usufruiranno i tuoi figli e i tuoi nipoti. Attraverso la nostra alleanza con Lunar Republic Society, abbiamo fatto nostra la missione di far tornare l'uomo sulla Luna entro la fine di questa decade."

Mi fratello aveva tre anni, poi però è cresciuto...
La fiera degli idioti. Partecipiamo tutti insieme alla missione: compriamo e distruggiamo la luna, quando abbiamo finito con la terra.

Snevischia. Non male, vivere qui, e riuscire ancora ad essere felice ogni volta che comincia a nevicare.

domenica 2 marzo 2008

Pigra, giornata di sole

"Sendere" non è una parola italiana.
Non è la versione romagnola di "scendere". E' solo l'ultimo neologismo anglo-italiano che non riesco a toglirtmi dalla testa. Si dice "spedire", cavolo. Mi si sta deteriorando l'italiano, sarà l'effetto dell'inverno finlandese? Qualche verbo inglese, corto ed efficace, mi viene più facile che le parole italiane... possibile mai?

I frutti di bosco danno dipendenza. Lo scopro solo ora? I minuscoli lamponi trovati in freezer, ereditati dalla ex coinquilina di Piia, raccolti ad agosto, nelle foreste qui intorno, sono indescrivibili. Chissà, com'è l'estate qui...

Forse Ewelina non è nata per fare la camera-woman!
Ora sul lago è stato spianato il famoso percorso ad anello per pattinare. Quello che un anno fa guardavo su google maps, sognando...
Essay spedito. Avanti il prossimo.
Martin, tornato da Bratislava e Vienna. Porta a casa i cioccolatini al pistacchio di Mozart, i saluti di Nora, e qualche foto di lei sorridente, davanti ad una fetta di sacker torte.
Nel tempo libero skypizzo gli amici, dopo Vinci anche Ennioennio!!!
Il prossimo esame è proprio su skype, chiamate e videochiamate. Posso perdere tempo chattando e dire di fare ricerche...

Accanito, sconosciuto lettore finlandese del blog. Da nord di Jyvaskyla, proviene da un paese non paese, non riconosciuto dalle mappe. Percepito ma non identificato.

150 lavatrici da fare. Magari domani :)
oggi sono troppo pigra.
Mi faccio pregare, mi trascinano di nuovo sul lago. Serata crepes.
Oggi -2 gradi qui, e a Rimini 22. Poi di notte -7, e Rimini +17. Jyv non regge il confronto. Rimini incurante la sbeffeggia.
"Soo mean..."