Benvenuti! Tervetuloa! Welcome! Willkommen! Bienvenidos! Bienvenue! Witam! Sveikiatvyke! 歓迎!

martedì 11 marzo 2008

Cпасибо за всё...

Resoconto di tre giorni a S. Pietroburgo.
As soon as possible I'll try to write something in english...

Cominciò con una caffè forte e un alba sulle foreste finlandesi innevate. Finì con una bottiglia di vino russo che rotola nella neve sciolta, sotto casa.

Alla frontiera il primo contatto con l'apparente freddezza russa. Non si avrà mai un sorriso dalla persona che controlla i passaporti. Almeno fin che ricopre il suo ruolo. Al lavoro sono seri e incuranti delle persone con cui hanno a che fare. Possono sembrare molto scortesi, se si proviene da altre latitudini. Ma è solo un modo di lavorare molto diverso dal nostro.
Un passaporto europeo qualsiasi è guardato con sospetto. Risultato: 2 controlli finlandesi e 3 russi. Due ore alla frontiera. Superato il confine non si notano cambiamenti. Neve, foresta e nulla. Esattamente come in Finlandia.
Si punta verso sud e si dribla il Ladoga. Sbiaditi ricordi di geografia studiata alle elementari...
La periferia di S.Pietroburgo affianca luccicanti e lussuose ville estive a catapecchie cadenti e muschiose. Da qualche vecchio cimitero, nella foresta, spuntano le lapidi che non sono state tolte per costruire case.
Più vicino alla città, i palazzi immensi dei quartieri dormitorio. Traffico selvaggio, strade larghissime e aria inquinata. Neve sciolta e fango. Un soldato dall'uniforme verde marcio cammina a larghe falcate, con un voluminoso cappello di pelo. Pulman imbottigliato nel traffico. Incrocio con lo sguardo un barbuto e rugoso venditore di icone sacre, subito dopo aver visto un passante che vendeva un orologio d'oro. C'è chi si vanta di avere il vino o il formaggio più buono nel mondo. Loro ironizzano dicendo di avere i ladri più bravi al mondo...

Hotel a tre stelle. Chi se lo aspettava? Ok, veniamo dalla Finlandia, ma siamo pur sempre studenti Erasmus... Tre stelle cadenti? Acquario all'ingresso, colazione all'18esimo piano con vista panoramica su S. Pietroburgo ma... l'acqua? Ci si sente felici di avere acqua gialla dal rubinetto del bagno, se al tuo arrivo l'acqua è nera. Tubature vecchie, tutto qui. L'hotel si chiamava "Soviet", prima di cambiare nome nel più moderno ed esotico "Azimut".
Il nome è cambiato. Le tubature no. Anche lavarsi denti con l'aqua frizzante dopo tutto, è un'esperienza!
"Is the water black? No... It should be yellow" New experience: to wash our teeth with sparkling water.

I ragazzi russi, quando salutano, stringono solo le mani degli uomini.
Mancanza o segno di rispetto? L'importante è sapere, conoscere le differenze comportamentali, per non freintendere le azioni e rispettare le differenze.
Martin mi ha presentato il suo amico russo, che voleva studiare informatica ma alla fine ha studiato tedesco. Ora parla ironizza parlando con accento di berlino ovest. Ascoltavo il loro dialogo, senza pretesa di capire nulla. Ero persa nella contemplazione di ciò che ho già visto qualche anno fa, immaginando ciò che leggevo. Avevo già visto il suo cappotto nero e la sua camminata leggermente irregolare solcare il viali buii lungo il fiume.
"Non c'è nulla da vedere qui, mi ha detto." Certo, per lui che ogni singolo giorno percorre quelle strade, non c'è nulla di nuovo. Esattamente come per me non c'era nulla di conosciuto, se non ciò che avevo immaginato.
Pensavo fosse più freddo e inospitale, come posto. Come se la grandezza e il freddo dell'intera Russia dovesse in qualche modo emergere, in ogni sua città, in ogni via e angolo. Mi ha fatto sicuramente un'impressione diversa, venendo dalla Finlandia. Non avrei immaginato di considerare una città russa un posto più caldo e più a sud.
La città risplendeva. Teatri, chiese e guglie si rispecchiavano sul Neva semi congelato. Era come camminare tra le pagine dei romanzi di Dostojevski.


Il giorno dopo abbiamo incontriato anche due ragazze che studiavano a Jyv il primo semestre.
Una conversazione a cinque può funzionare, anche se si parlano cinque lingue diverse.
Un' italiana, tre russi e un tedesco. Il tedesco e le 2 russe preferiscono parlare il finlandese tra loro... liberi di farlo! L'altro russo e il tedesco parlano tedesco. I tre russi tra loro parlano russo.
Io? Parlo naturalmente un inglese peggiore del loro, ma riescono a essermi simpatici comunque (anche se li invidio e stimo da matti) :D
Abbiamo camminando per chilometri, tra ponti, monumenti e abbiamo preso metro e filobus.
Con 14 rubli del biglietto della metro si scende a 16 metri di profondità. Sotto il fiume Neva, nel cuore della città sotterranea, ogni stazione è diversa dalla precedente. Marmo e lampadari d'orati, come nel più lussuoso dei palazzi antichi. Ragioni strategiche e segreti militari impediscono di fotografare la rete metropolitana senza essere multati di 300 rubli. In pratica una foto te la fanno pagare 3 euro circa, abbastanza economico, come segreto militare...
Il filobus era il mezzo di trasporto più vecchio e traballante che abbia mai preso. Le porte si aprivano e chiudevano facendo un rumore non indifferente! I ragazzi russi vedendoci così stupiti se la ridevano di gusto...


S.Pietroburgo ti si appiccica addosso, e ti rimangono i segni, sui versiti. Appena possono, i russi, si puliscono le scarpe. Cancellano i segni di fango della città. Ho comprato un libro dalla copertina cartonata, che ha riscosso un sorriso da una commessa che parlava un improbabile inglese. Non so neppure che libro è, non riesco a leggerne neppure il titolo. So solo che si è voluto tuffare nel fango della sua città d'origine, rompendo la busta di plastica più fragile che abbia mai toccato in vita mia.


All'Heremitage mi incanto davanti ai marmi. In un angolo, difronte ad una scalinata, trovo le mie due statue preferite. Non sapevo neppure che fossero lì, a S.Pietroburgo.
Per condire il tutto due dipinti di Da Vinci e un Caravaggio dei più famosi. Essere stata solo un paio d'ore nel museo più grande d'Europa fa male... ci vorrebbe una settimana solo lì dentro. Gli studenti come compiti per casa a volte devono andare lì, e osservare. C'è chi può solo scarabocchiare sbiadite foto sui libri, e chi passeggia tra i dipinti originali, così è la vita.

Un invito a cena di una amica di amici mi ha permesso di entrare in un appartamento di periferia. Ho avuto l'occasione di assistere, per qualche ora al regolare svolgimento di una loro cena in famiglia, un frammento della loro vita.
Scopro che il finlandese è una lingua familiare, se per tre ore mi parlano in russo!
Vodka significa letteralmente "piccola acqua"... e per lo più viene bevuta come tale. Cinque tipi di insalate diverse e per secondo carne e patate. Ci offrono vino, vodka, Martini e champagne, poi si stupiscono che mischiamo vino e vodka. Il problema è che chiedere acqua mi è sembrato quasi offensivo.
La nonna dal sorriso dorato, beveva solo vodka, come non prendere esempio dalle persone sagge?
Sapori nuovi e interessanti. Ma... non mangerò mai più quella cavolo di carne fredda e gelatinosa. Mi è stato detto che potevo lasciarla lì se non mi piaceva. Non mi sembrava carino, ma forse la mia faccia era più eloquente di qualsiasi verso o esclamazione di puro disgusto. Mi viene ancora la nausea al solo pensiero...
Prima del dolce (solitamente ogni invitato a cena porta una torta e vino) si sono messi a cantare e suonare, musica internazionale e musica russa. Non ci potevo credere...
Mi hanno invitato a tornare, questa estate. lLi ho ringraziati, in tutte le lingue. Li ho invitati anche io e mi hanno risposto che non possono venire in Italia ad agosto perchè vanno in barca a vela nel golfo di Finlandia.
Scopro che hanno una passione di famiglia per la barca a vela...
Se si sostituisce il golfo di Finlandia con l'Adriatico, il vino al posto della vodka e l'italiano invece che il russo ecco diventano molto familiari... Maria suona pure il flauto e ha la patente nautica :D
They usually play and sing togheter. Am I dreaming?

Mi hanno detto di non fissare negli occhi gli zingari russi. Tra superstizione e testimonianze verosimili mi raccontano di poteri ipnotici coi quali possono indurti a dargli tutti i soldi, di tua spontanea volontà. Ci rido su, non tanto e non solo perchè non credo in questo tipo di cose, ma perchè non so riconoscere gli zingari dagli altri russi, dato che essi vestono normalmente. E non riesco a capire nulla di ciò che dicono.
Preda perfetta insomma. Senza saper nè leggere, nè scrivere, nè parlare, è davvero difficile cavarsela...

Ho imparato che se si dice "Ci vediamo domani" o "Verrò a trovarvi" russi, finlandesi e tedeschi lo prenderanno alla lettera e cominceranno a pianificare gli incontri.
Come spiegargli che per gli italiani (e probabilmente anche spagnoli e portoghesi) ciò significa: "Ci vedremo o verrò a trovarvi in un futuro non ben determinato, ma comunque mi ha fatto molto piacere conoscervi"?

La prima frase che dico da sveglia è quasi sempre in italiano, anche se nessuno intorno a me lo capisce. Il mio incoscio parla italiano? O gli inconsci non parlano nessuna lingua?

Non ho pagato a Nikolaj un terzo del "taxi" che ci ha portato a casa.
Non ho comprato i suvenir da turista.
Non sono entrata in una discoteca russa.
Ho lasciato i miei guanti rossi da qualche parte.
Non ho visto la parte dell'Heremitage con i pittori impressionisti francesi.
Tutte buone scuse per tornare, in un futuro non ben determinato.

Il resoconto finisce qui, perchè rischia di diventare un libro, e in realtà avrei anche altro da fare...
Ho scoperto che se voglio scrivere un essay sulle chiamate e video chiamate in skype, nessuno mi deve chiamare o video chiamare.
Skype chiuso, almeno per un po'....

5 commenti:

Anonimo ha detto...

l'unica volta che ti becco in skype sei in conferenza. comunque sono contento di te...caro libro vivente. quando torni apriremo la carne russa con gelatina arrivata DALLA RUSSIA... CON AMORE... IN CAMBIO MI PORTI WISKY E SIGARETTE DI PURA MARCA FINLANDESE. I CERINI LI HO GIA'. NON MI RICORDO COME MI CHIAMO. CIAO

Marina Vallongo ha detto...

Wisky e sigarette qui costano sicuramente di più che in Italia... Non è proprio una mossa intelligente. Se vuoi ti porto carne di renna.

Anonimo ha detto...

e vada per la renna ma a chi la porti se non hai capito chi sono

Marina Vallongo ha detto...

Figurati se non ho capito chi sei... Rompiballe di prima categoria che si muove su ruote e si traveste da volantino. L'incubo della Tram di Rimini, che combatte i "pOrcheggiatori" e firma con i timbri. Il tuo nome comincia con la "V" e finisce con "incenzo". Non è difficile scovare i tuoi commenti!

Anonimo ha detto...

NO COMMENT S.T.R.O.N.Z.A.(Simpaticona. Testarda. Rifugiata. Omosapiens. Nullafacente. Zelante. Arcivolutabene. SMACK. VINCI