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martedì 9 ottobre 2007

Foglie secche umide e pochi riflessi






Today il risveglio non è stato il massimo. In realtà tutto bene finchè il fato non mi si è presentato sotto le spoglie di allegre foglie secche umide adagiate sull'asfalto in discesa libera. Non lo sapevo ancora quando sono salita in sella alla mia bici rossa che dopo aver comprato lo yogurt liquido alla vaniglia avrei avuto un incontro ravvicinato con l'asfalto... In fondo non mi sono fatta nulla (alle mani, gambe, piedi ecc) è solo che il mio labbro superiore ora sembra un po' quello di chi è appena uscito da un intervento di chirurgia plastica non proprio riuscito! Ora ho 3 opzioni:

  • Prendere la bici e con l'ausilio dell'asfalto gonfiarmi anche il labbro inferiore in modo che non si noti la differenza

  • Riposarmi un po' e aspettare (e sperare) che si sgonfi

  • Mangiarmi pressochè tutta la vaschetta di gelato alla vaniglia (doppio fine psico-fisiologico nel senso che serve a sgonfiare come il ghiaccio e sgonfia anche l'incazzatura hihihi)

Dato che ho già praticato la terza mi dedicherò alla seconda, se non funzia allora passerò alla prima e tutti mi invidieranno le labbra siliconate hehehe! Ora ho una scusa per saltare i balletti traditional finnish a cui Martin mi voleva trascinare oggi :D






... è che non ci posso neanche ridere su, perchè se rido mi fa un male cane. Ma il dramma è che mi viene da ridere un casino a immaginare la scena della caduta.

Non cadevo in bici da quando con Ste sono andata a far volare gli aquiloni con la mia bici rosa nel campo in via del Deviatore. Quella volta il problema è stato che ho preso il manubrio al contrario e tutto è andato bene finchè non è giunto il momento di curvare ed è successo che il manubrio ha pensato bene di tornare nella sua posizione originale facendomi caracollare anche quella volta col labbro superiore sull'asfalto. FRAN. Avevo 6 anni? O forse 5... non ho pianto mentre Ste mi portava a casa sul cannone della sua bici pedalando all'impazzata (lui più spaventato di me)... sono scoppiata in lacrime solo davanti allo specchio dopo aver visto il sangue e aver realizzato che il mio primo dentino da latte se ne era andato così, rapito improvvisamente dall'asfalto. Avrei almeno voluto salutarlo e augurargli buon viaggio...

Ora i tempi sono cambiati, sìssì, ora sono in Finland e cado sulle foglie secche umide (espressione alquanto ossimorica) con il latte nello zaino e lo yogurt liquido alla vaniglia incastrato nel portapacchi.... sono diventata grande!

Capito perchè odio l'asfalto e il cemento?
Risposta: si è rubato il mio primo dente da latte...


TEOREMA DELLE CADUTE IN BICI: La pendenza della discesa da cui ti fracelli è direttamente proporzionale al volume del tuo labbro superiore dopo la caduta...

2 commenti:

Ste ha detto...

le cadute in bici sono direttamente proporzionali ai drink ingurgitati l ora, il giorno o la notte prima. si consiglia il monociclo.

Marina Vallongo ha detto...

:D
Che biting irony! Non avevo ingurgitato nessun drink, è proprio per questo che la cosa è preoccupante, non credi? hihihi il monociclo sulla neve non penso sia il miglior mezzo di trasporto, bisognerebbe inventarsene uno da ghiaccio per pattinare sui laghi d'inverno. Il babbo poi lo brevetterà...
Tanti saluti dalla foresta!