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mercoledì 16 aprile 2008

Esuli pensieri.

Ero proccupata per il test di finlandese.

Oggi seconda e terza parte, ascolto e discussione orale. Ho ascoltato, ho discusso.
Ma é l´Italia, che mi preoccupa di piú. Non piango sul latte versato, ma é ancora peggio, sentirlo da qua, vedendo l´eco sui giornali finlandesi. Densa sensazione di impotenza, non ho neppure votato.

Qualche giorno fa sono capitata a Turku e passeggiando tra le isole dell´arcipelago ho pianificato almeno una parte del futuro prossimo. Sole greco, non piú ghiacci finlandesi.
E le bacche in lapponia? Magari un´altra volta...
A Turku ho scoperto i cambi consonantici*, ho intravisto la primavera e ho preso atto di aver dimenticato l´ultima strofa di di San Martino. Il mare finlandese non urla ne biancheggia. Traverstito da silenzioso lago, è incastonato di isole verdi e disabitate. Ma cosa succedeva dopo

"sta il cacciator fischiando
sull´uscio a rimirar"...?

Mi gira per la testa solo:

"...e mi sovvien l´eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva e il suon di lei" ,

tasselo smarrito di un altro mosaico.

Se fossi a casa prenderei in mano il vecchio libro universitario della mamma, con le pagine ingiallite e gli appunti di due generazioni. Mi perderei cercando la strofa sommersa. Non sono mai stata una brava ricercatrice coi dizionari o le antologie. Mi faccio distrarre fantasticando. E' una delle ragioni per cui non sono mai riuscita a finire in tempo una versione di latino.
Google, freddo e analitico mette istantaneamente nero su bianco, l´ultimo tassello:

"tra le rossastre nubi
stormi d'uccelli neri,
com'esuli pensieri,
nel vespero migrar."






A sud ovest c'era il sole anche se il paesaggio era ancora un po´ brullo. Ma senza neve. L´illusione primaverile é lavata via dalla pioggia fredda della sera, e congelata dalla nevicata a Jyväskylä.
La foto di gruppo naturalmente è sfuocata...

*Turkuun, se vai a Turku
Turun, se sei di Turku
Turussa, se sei a Turku
Turusta, se lasci Turku...

Domani Stoccolma. La vicina Svezia attende.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sai che a me nn è mai piaciuta quella poesia..? Mi ricorda le elementari, è vero (mi ricordo pure il disegno che avevo fatto e la stellina della Barbara!) e dunque è un dolce sentire certo... ma nn mi è mai piaciuta... mah...
E poi Mary... è autunnale e nn primaverile...
Beh, sempre mezze stagioni, dirai tu...

Io invece nn ricordo più "A Silvia" da un certo punto in poi.. cavoli Mary, bisognerebbe impararsi a memoria più cose possibili, davvero! E' importante!

Io so l'inizio di tre o quattro poesie di Leopardi, ma poi ne so continuare solo due; so dei pezzi della Divina Commedia, ma neppure un canto intero; so in inglese il Monologo di Giulietta, sapevo quello di Machbet e una strofa de La Tempesta e poi anche Tiger!Tiger!; e un'ifinità di sciocchezzuole imparate per caso nel corso degli anni (come l'inizio in lingua dell'Iliade e dell'Odissea)... ma mi sa che nn mi ricordo poi molto...

Bisogna rimediare!!

Ah, mi sa che la Chiara Anna Maria Carla (Augusta) aveva deciso di impararsi a memoria tutta la Divina Commedia... sono fiduciosa che ce la potrà fare... prima o poi... :)

Buon viaggetto topa!!

Marina Vallongo ha detto...

Autunnale era il primaverile paesaggio finlandese...

Delle elementari mi si é stampato nel cervello la poesia che finiva con (cito a memoria)
"io solo, su una stella tra le stelle"... non mi ricordo autore o titolo :(

Apua, apua!