Benvenuti! Tervetuloa! Welcome! Willkommen! Bienvenidos! Bienvenue! Witam! Sveikiatvyke! 歓迎!

martedì 22 aprile 2008

Le memorie nel petto riaccendi...

Sole, niente piú neve, eccetto rari, anneriti mucchietti in qualche angolo. Il lago é coperto da un sottilissimo velo di ghiaccio, che riflette i raggi, ma non riesce piú a nascondere, con il suo candore, il blu scuro dell´acqua.

Le adidas presto penzoleranno appese ad un ramo, questa é la decisione presa, dopo aver zoppicato per tutta Stoccolma. Hanno vinto il premio per le scarpe piú scomode del secolo. Pure gli anfibi sono meglio, anche se fuori stagione. Dopo due stagioni a Jyv scopro, ora, quanto il mio guardaroba sia inadatto alla primavera...

Stoccolma, come Riga, mi ha regalato la stupenda sensazione di "tornare in Europa", di immergemi nuovamente nella storia. Chiese e ponti, piazze ed edifici antichi. Narcisi in piazza e orde di turisti italiani. Divertente scovare i turisti finlandesi, e ascoltarli parlare una lingua ormai davvero familiare, anche se comprensibile solo a tratti...


Lo svedese é un interessante e originale mix inglese-tedesco, con suoni estranei sia all´inglese che al tedesco. Impararlo, avrebbe sicuramente richiesto meno sforzo che il finlandese.


In una taverna medievale incontriamo un individuo singolare. Le rughe e la barba bianca non hanno spento la vivacitá dei suoi occhi, e la voglia di ballare e cantare anche da sobrio.
Perché non gli ho scattato una foto? Me lo ricorderó cosí, con lo sfondo di legno della taverna, alla luce della candela, seduti sulle panche di legno verosimili vichinghe, dato che altissime e davvero scomode. Piedi a penzoloni e circolazione delle gambe bloccata. Inglese fluente, il suo, a discapito dell´etá. Se ci si stupisce delle abilitá dei finlandesi, nel parlare le lingue, gli svedesi sono una cosa impressionante. Quasi non sono in grado di distinguere un anglofono nativo dalla loro parlata...
Ci regala una strana storia, semi-verosimile in canoa con la corrente del Rio delle Amazzoni, nell´oscuritá... le voci degli amici che si allontanavano, e improvvisamente vicine, di nuovo.

Si é messo a cantare il Va pensiero, con le parole giuste, anche se la lingua non la conosceva per niente. Riaccese memorie di chilometri, sulle autostrade francesi percorse con il camper, dove tra le canzoni infantili sbucavano sempre le opere liriche, cantate a squarciagola, e guidate dalla sapiente maestria della cuginetta Alice, che con lo zio erano quelli che si ricordavano tutte le parole... Strano mix musicale. "Sur le pont d’Avignon On y danse, on y danse Sur le pont d’Avignon On y danse tout en rond..." poi non si sapeva mai come continuare e ci si ritrovava a cantare: "nananananaa comm’ ça Et puis encore comm’ ça..." con una melodia cantilenante mortalmente noiosa. "Allons enfants de la Patrie, Le jour de gloire est arrivé! Lalalalalaa TYRANNIE, L'étendard sanglant est levé..." allenavamo cosí il nostro francese, non soffermandoci troppo sul significato delle parole, fortunatamente.
Poi si aggiungeva solitamente la piú stupida e ingenua canzone"Le scarpe pim pam, di notte fan sul sentiero di pietre grosse..." e solo per far arrabbiare lo zio l´immancabile "Stendi panni, stendi panni bobom bobom" con la variazione di vocali. Se arrivavamo integri a "Stundu punnu, stundu punnu bubum bubum" era solo perché lo zio Rico guidava e non aveva le mani libere per strangolarci. Dormivamo in tre, nella mansarda, facevamo la cariola e le ruote nei verdi prati dei castelli della Loira. Ore di gare di resistenza al solletico e camminavamo su ogni muretto senza pestare le righe, saltettavamo sulle mattonelle nere dei palazzi solcati dall´antica aristocrazia francese. Abbiamo contato i gradini della tour Eiffel, con precisione e medoto. Ricordo il marmo freddo dell´arena di Verona, e i costumi sfavillanti dell´Aida. La "Lice" come gli antichi romani, non ha voluto il cuscino, io rischiavo la vita, con le candeline di quelli della fila dietro, troppo vicine ai miei capelli. Ma il Nabucco, chi viene a vederlo con me?

In the Middle Age place (Vicking place, not place for middle age people!) we spoke with an old swedish. White beard, young eyes. Weird story about his past, when he was canoeing in the darkness of the Amazon river, the voices of the friends far away and then suddenly close to him. Once, when he was young police checked his "alcoholic status", because he was singing inside his car. They were disappointed, because he was completely sober. "Now that I’m old, every one is really tolerant with me. I can sing on the street, and no one care about it." He sang Italian opera. "Every Italian should know opera... Ghiuseppe Verdi was really a great man!" Little mistake of pronunciation (Giuseppe), but great music knowledge (at least of italian opera)!
To confuse crazy or drunk people with sober people is easy. Expecially when sober people express their own "freedom". I mean, the freedom to sing, dance or scream when they want to sing, dance or scream… Freedom and craziness… is freedom craziness? Martin didn’t really like him, he saw this weird man as a sad, old, drunk person looking for people to speak with. In my opinion he was really wise man.

Forse disadattato, ma con tante cose da dire e da raccontare. E di ascoltarlo, ne valeva proprio la pena.

Il finlandese é una lingua che ogni giorno mi piace di piú, cosí varia da offrire tre o quattro opzioni diverse, per ogni parola. Anche se ammetto che ció disorienta...
Nyt (now) I´ll try to write something in english in my posts, for sure I will do a lot of mistakes. Please, correct me, kiitos!
Mun on pakko opiskella englantia mutta nyt opiskelen suomea!
The english part isn't the translation of the italian part of the post. It is quite different...

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Topina, ma glil antichi romani avevano i cuscini! Se li portavano da casa, oppure li compravano sul posto, dato che anche quella volta c'erano i vanditori ambulanti che nelle grandi ricorrenze vendevano di tutto (persino i cuscini). Ma te li immagini col gonnellino a girare x le gradinate dell'Arena a vendere stuzzichini e bibite varie..?? :)

Io il "Nabucco" l'ho visto a Rimini, qualche anno fa... nn so, ma mi ricordo che nn ci era piaciuto tanto, è un po' noioso... però ha di bello che ha un significato bellissimo sotto, e che Verdi quando ha musicato quell'opera ha pensato che fosse una trasposizione della liberazione d'Italia in corso in quegli anni...
Comunque, io ammetto di essere un po' di parte, dato che nn sono un'appassionata "verdiana"...

Però, quando saremo tornate tutte e due stabilmente in Italia, potremmo oragnizzarci per andarlo a vedere assieme, anche cn l'Alice o chi altro vorrà accompagnarci... magari all'Arena di Verona, chissà...

Baci da un'amichetta che farà presto ritorno per una settimanina nell'amata terra natia...

Marina Vallongo ha detto...

Io lo immaginavo che probabilmente pure i romani avevano i cuscini, ma non diciamolo all'Alice... sono sicura che dove si è seduta lei, si erano seduti anche tanti romani che cercavano, come lei, il duro e freddo contatto con la storia e preferivano il marmo, anche se tutti gli dicevano: "Aoh, ma che stai a ffa' piglialo 'sto cuscino no?" (lingua parlata dagli antichi romani).

Salutami tutti chica,
Hasta luego!

Alice ha detto...

E' una mia vaga impressione o tu e la Giulietta mi state prendendo in giro per la mia passione per l'antico mondo greco-romano?!!!Comunque devo ammettere che stare 4 ore seduta sul freddo marmo dell'arena ha messo alla prova anche una fanatica come me...Mi piacerebbe tanto tornare a Verona con voi, però quest'anno dobbiamo andarci sul serio perchè sono 2 anni che ne parliamo senza concludere nulla.
Grazie Mary per la bellissima descrizione della nostra infanzia, non sai quanto ho riso ripensando ai viaggi in camper cantando canzoni di cui sapevamo solo la metà delle parole. Ti sei dimenticata "dieci pugnalate, sangue che cola, costole che si formano e morso del cobra", adesso ripensandoci non ha davvero un senso tutto ciò ("costole che si formano" sembra il delirio di un malato mentale, ma chi l'avrà inventato??!!) ma quella volta ci divertivamo un mondo!Mi sono ricordata, a proposito delle poesie imparate a memoria e poi dimenticate, quel pomeriggio a Venezia l'anno scorso. Che nervoso non riuscire più a recitare nemmeno "L'infinito" dall'inizio alla fine....e poi quando siamo tornate a Bologna tu mi hai letto al telefono tutte le poesie che non ci ricordavamo più...
Grazie cuginetta per tutti questi ricordi!

Alice ha detto...

Al mio commento sui ricordi d'infanzia Ale vuole aggiungere le vostre imperdibili litigate (ti ricordi il diario in cui tu volevi segnare quate volte ci saremmo menati durante il viaggio in Francia?!)...anche di questo ti devo ringraziare perchè, quando c'eri tu, io ero salva dalla furia di Bongale!

Marina Vallongo ha detto...

:D
Certo che eravamo un gran trio! Io e Ale come cane e gatto... sempre a punzecchiarci, tu Ali eri pacifica e per la non violenza già dalla prima giovinezza, appena superata la fase "mi vesto solo di rosa e i pantaloni non li metto" (fino a 3 anni..?). Che peste riesco proprio ad immaginarti, la pieghina, la formichina e tutti i capricci di una vita, te li sei giocati nei primi anni ("mi scappa la pipì dillo"!).
Vi ricordate quando eravamo nel tavolino piccolo del camper e ci strafogavamo di Danette alla vaniglia e al cioccolato inventandoci le pubblicità? O gli interminabili giochi nella camera della nonna? Inventavamo mondi paralleli nel quali vivevamo per ore e camminare sulla sponda del letto era stare a metri d'altezza in equilibrio sulla fune, sotto i riflettori di un circo, con puntati addosso gli occhi di tutta una immaginaria folla col fiato sospeso. Non abbiamo mica mai pensato che le corde su cui camminano gli equilibristi non si possono annodare perchè sono rigide, di acciaio o chissà che... le nostre "Genoveffa" le annodava sempre, ma solo per gelosia.
Poi latte e pane fresco, dalla Zimmerle, e i lego, mangiucchiando Togo e immaginando di parlare con i muratori sul tetto della casa difronte...

Alice ha detto...

Mary che malinconia...mi stanno tornando in mente tantissimi
altri ricordi: ad esempio quando in piscina da Marcello cercavamo di fare la torre uno sopra l'altro.Fino al secondo piano non c'erano problemi ma quando saliva Ale ci inclinavamo paurosamente e io sempre sotto a bere litri d'acqua perchè mi veniva da ridere e non riuscivo a tenere la bocca chiusa...adesso se dovessimo rifarlo Ale non potrebbe fare più il terzo piano ma il primo perchè a forza di giocare a calcio e andare in palestra è sempre più 'massiccio'. Ripensandoci però non siamo cambiati molto: ti ricordi quando quest'estate in Grecia abbiamo simulato bay-watch e ci salvavamo a vicenda dall'annegamento? Che ridere soprattutto quando tu mi hai tenuto a galla con una sola mano dicendo che ho le ossa piene di aria come quelle degli uccelli...
Cugina promettimi che rimarremo sempre così!

Marina Vallongo ha detto...

Certo Ali, saremo sempre i soliti... cresciuti ma sempre i soliti cugini, con un sacco di bei ricordi da evocare!