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martedì 16 ottobre 2007

Art and visual culture...

Non é un sogno, sei sveglia (la temperatura climatica ha contribuito) e quello con il codino e l´aria un po´ da criminale é il professore universitario.
Non bello. Non giovane ma "completamente l´opposto di un professore universitario italiano".
Il sogno é che sta parlando di fotografia.
Un attimo di tempo per realizzare...
"Contemporary Photographic Art in Finland"

Non ci credo.
E´ strano, me ne ricordavo più? Non ero io quella della scuola di fotografia invece che l´universitá? Non era uno scherzo, quando la prof di Italiano dopo l´orale mi ha chiesto cosa avrei fatto dopo l´amato-odiato scientifico, non avevo dubbi. Qualcosa di artistico inerente alla fotografia. Decisa, come sempre...or maybe...

Poi decisa verso altre mete e in un cassetto la scuola di fotografia. Troppo costosa, troppe poche sicurezze nel futuro dei "professionisti scrittori della luce", troppi ma e se... Ma lei, la macchina footografica é sempre stata con me. Usata con cautela quando si tratta si fotografare persone. Libera di esprimersi con le cose inanimate. E´ che odio le pose, le foto costruite e i sorrisi falsi.

Oggi primo vero contatto con gli abitanti di questo paese di laghi. Proprio fuori dalla ex-fabbrica di alcolici tramutata in succursale dell´universitá. Cinque finlandesi che riparano biciclette. Parlano solo la loro lingua cosí musicale e cosí incomprensibile per chi é in grado di pronunciare una sola vocale per sillaba come noi. Niente inglese, solo finlandese e un sorriso per lo straniero che porta ad aggiustare la ruota della bici.
Una passeggiata fuori dal garage, con la sigaretta in bocca e un calcio alle bici a pezzi sparse fuori dall´ingresso.
Sarebbe stata una bella foto. Lo spirito finlandese timido e austero nelle rughe di chi aggiusta bici da anni, in una cittá che ha piú bici che macchine.
Sarebbe stata una bella foto. Ma me ne sono stata immobile, a guardarlo.
Forse dimenticheró quest´attimo che ho lasciato sfuggire.
Forse l´ho salvato.
Non sará una foto.
Non diventerá né uno scatto da principiante né arte.
Resterá vita.

Mi sono iscritta a lettere e la prof di Lettere del liceo neanche lo sa ancora... o forse l'ha saputo?

L'insegnante del corso posside una voce su Wikipedia finlandese e anche inglese e spagnola. E' abbastanza per avere la gloria terrena da vivo?

"Ah, l'hai sentito alla tv che potevi votare anche da lì?"
Che tv? Non ho la tv e poi votare cosa?
Ok, le primarie. Sono fuori dal mondo, sono proprio fuori dal mondo. Devo ricominciare a fare come qualche tempo fà...
Viva i notiziari on line.
Abbasso chi se ne lava le mani dell'Italia lontana.

3 commenti:

fedaa ha detto...

l'amatodiato Oliviero Toscani, per dire non uno qualunque, dice che non scatta nulla se non è pagato.

- per vedere ho gli occhi!

Marina Vallongo ha detto...

Niente di più vero. Ma ciò è prerogativa dei fotografi professionisti.
Approvo la campagna pubblicitaria sull'anoressia di Toscani, è molto d'effetto, ciò che occorre per problema così grave, d'altro canto la cosa è molto delicata. Mi piacerebbe sapere se ferisce la sensibilità di chi è affetto dall'anoressia...
Qua in Finlandia ora c'è una pubblicità progresso sull'uso dell'alcol tra i giovani. Raffigura una ragazza molto elegante che vomita dentro la borsetta di paiettes.
Non so se posso postarla su internet per ora, dato che non ho capito chi è l'autore... ma la pubblicherò non appena lo scopro!

Federica, ma io ti conosco?

Marina Vallongo ha detto...

Toscani:"Quindi ci si rende conto particolarmente cosa vuol dire essere nel mondo e non essere solamente nel piccolo sogno imbecille della pubblicità."
Non male come fotografo e perfetto comunicatore: dice ciò che vuole, ciò che gli sta a cuore attraverso la pubblicità. Trasforma il mezzo stesso che induce al consumismo in un mezzo che induce alla riflessione. Davvero notevole!

Qui una sua interessante intervista:
http://www.emsf.rai.it/grillo/trasmissioni.asp?d=256