Benvenuti! Tervetuloa! Welcome! Willkommen! Bienvenidos! Bienvenue! Witam! Sveikiatvyke! 歓迎!

sabato 24 maggio 2008

Tci propri una zenghna

Sono arrivata in Finlandia alla fine dell´estate, con la mente proiettata verso l´inverno e l´interrogativo del buio o del freddo. Leggevo le parole piú comuni in finlandese, e mi chiedevo come fosse possibile pronunciarle. Non mi sarei aspettata di usarle ogni giorno. Buongiorno e buonanotte e poche altre parole che determinano bisogni elementari e infantili, sono alla mia portata. Fame, sete, e cose del genere. Se qualcuno parla in finlandese capisco piú o meno l´argomento della conversazione, ma non sono in grado di intervenire e di capire quando qualcuno mi fa delle domande...
Da casa mi dicono:"tci propri una zenghna! sei sempre in giro. riesci a scrivere l'ultimo post del blog? te lo chiedono anche i tuoi amici."
Pure Skype ha qualcosa da dire in proposito, l´ultimo slogan pubblicitario é: "Viaggiando per il mondo ci si puó sentire soli. Parla o chatta con la nomade Skype quando se ne va in giro." Sono scomparsa? Sono sempre qui, la distanza sembra essere percepita se non bazzico skype. Troppe cose da fare, troppe cose da vedere e vivere, non facile trovare il tempo per fermarsi a raccontare. Giá da un mese era cominciata la sequela di addii-arrivederci, aumentata esponenzialmente negli ultimi giorni. Il primo ad andarsene é stato Davide, al Sohvi. Non abbiamo forzato il saluto in abbracci, che forse non avrebbe gradito. Se ne andato con lo stile inconfondibile, eppure ho risognato il suo saluto, e in sogno un abbraccio glielo abbiamo dato. Forse un giorno lo incontreró, lo faró sbuffare e forse mi verrá ancora voglia di strozzarlo, dato che non ci sono riuscita... O magari troveró in giro qualche suo articolo...
I prossimi ad andarsene sono Giovanni e Chao. Insieme, come sempre, come fianco a fianco sui tavoli da "Black Jack" al Fever. Ieri alle 3 il cielo era chiaro, l´estate finlandese non ammette ore di buio. Il basilico che mi é stato regalato, dopo giorni grigi e aridi (con la poca terra che ha vuole bere una volta al giorno) ora vegeta felice godendosi la luce no-stop.

Due giorni a Tallin, piccola medievale e turistica. Il costo della vita si legge nelle rughe delle venditrici di mughetti. Piú russa di Riga...

Mi rendo conto che tutti quelli che ho conosciuto sono exange student, lo erano o lo saranno. Nessuno escluso. Quelli che non lo sono ora, e non lo sono stati partiranno il prossimo ottobre come Petri, o quello dopo come Leila. Andando con lo zoppo si impara a zoppicare?
Malattia contagiosa, l´Erasmus.
Ora é finita, in ogni caso. Ripartire, di nuovo, dovró pagare salati i chili in eccesso dei bagagli, qualcosa lo lascio qua... perché una scusa per tornare bisogna sempre lasciarsela, no?

martedì 6 maggio 2008

1, 2, 3...

1 shaker difficile da aprire
2 spazzolini da denti
3 a 2 della Finlandia contro la Norvegia, gol all'ultimo, il disco da okey sul ghiaccio arrivato nell'orecchio norvegese non deve essere stato piacevole
4 lamponi finiti sul pavimento
5 mesi è il sogno di una vita realizzato, Le cirque du Soleil ha acquistato una cantante d'eccezione, in bocca al lupo a lei, che a Saragozza ha vinto.
6 mesi ancora e la Sara, che non vedo da 5 mesi parte per l'Erasmus
7 corone svedesi
8 punto 5 Tupla Pukki
9 i mesi in Finlandia
10 rose rosse stanche, regalate dalla vicina trovata la sera prima in stato confusionale, sull'uscio di casa sua
11 esami dati
12 cartoline mai spedite
13 il sedile che negli aerei non c'è mai
14 B 33, terzo piano
15 kg bagaglio ryanair
16 ore e mezza di luce al giorno, ora. Le 5 ore di gennaio le ho dimenticate
17 post-it sull'Europa
18 cose da fare
19 gradi al sole
20 che soffieranno in grecia
21 appena compiuti
22esima parola finlandese più comune: mitä (come)
23 giorni e sono a casa
24 giga di foto

25 euro al chilo, i pomodori pendolini spagnoli, che se fossi a casa dovrei raccogliere a quintali, nell'orto
28 maggio ritorno
29 gli anni di mio fratello
30 dì fa novembre, con april giugno e settembre

52 facebook friends
30000 bottiglie di vino vuote, raccolte nel parco di Helsinki, l'alba dopo Vappu*, il giorno in cui la Finlandia rientra in se stessa. Si contano solo le bottiglie che n
on sono vuoti a rendere, e che nessuno raccoglie per guadagnare qualche moneta. Perchè c'è chi semina e chi raccoglie, a vappu.

*Vappu: festa del 1 maggio, che come da noi é la festa dei lavoratori, ma qui in Finlandia é molto piú sentita e festeggiata. Pic nic e tutti all´aria aperta, per quasi 24 ore...

lunedì 5 maggio 2008

Fs news? I´m lovin´ it

Cos´é Fs news?
É ordinaria amministrazione, é il modo semplice e veloce per comunicare con qualche centinaia di studenti internazionali che per qualche ragione si trovano a Jyväskylä. Ogni giorno, circa una decina di mail da leggere... e ce ne sono di tutti i tipi, alcune sono assurde, altre buffe, altre minacciose, altre soltanto spam.
Ecco la classifica delle migliori mail arrivate a qualche centinaio di studenti.

L´ultima degna di nota é questa (perché é possibile perdere pure i materassi, qui...):

??? (searching for lost mattress)


Hei!
Are you a Canadian guy (called Matt?) ? Are you living in Myllyärvi ?
Did you have visit lately and got an extra mattress from a girl called Jen ?

If so, PLEASE answer on this mail or call me because it was my mattress and I need it back!

Thank you very much! :)

XXX

Poi é la volta degli I-pod, che sembra abbiano per tutti un valore affettivo:

Looking for IPOD

Hi,

After my lunch in Lozzi yesterday(12.2.) I forgot my iPod lying on one of the downstairs shelves at changing clothes area.
Unfortunately after my coming back within one hour iPod disappeared. It was white iPod Classic (30G) and on the back side is imprinted "Wenting"
cause it was a gift with good memory, which I really value! Please give it to me back.
Maybe someone took it by mistake or found it like lost one, in that case please let me know by replying this email I would be grateful to you! It could also happened somebody took it intentionally, however, please find the courage give it to me back. You can easily give the iPod to the staff in Lozzi anonymously, anyway is valueless for you due to sign on the back side.

Thank you,

XXX


Qualcuno é pure disposto a pagare generosamente, per riavere un oggettao a lui caro:

Last Thursday afternoon I've lost a black I-Pod, probably in Mattilaniemi area.
Pod is worthy itself, but in my case it's mainly emotional, due to the many songs collected in it. If you have found it, please contact me! Thank you.
It's possible to check if it's mine with the serial number on the back. 50€ reward.

XXX.

... e anche se in Finlandia non é caldissimo, ci si puó dimenticare la giacca, se il party é dei migliori:

lost items

Hi, how can I send a message?

The text is:

I lost my jacket in the Stammtisch party yesterday. It's a black denim jacket. And also, we lost the twister in the party.

If you have found them, please contact me.

Ma la migliore é questa:

Oh lost camera, please return to me... I miss you.

Greetings students....

I lost my camera whilst at Rentukka last night for the Stammtisch. You may remember me telling all those that were there via the microphone at the time.

For those who didn't hear, the story is this... My FujiFilm digital camera fell out of my pocket and magically disappeared, I suspect into the pocket of someone else.

If you have by chance seen it and picked it up in order to return it to its rightful owner then I applaud your honesty and ask that you give me call to tell me that you have kindly kept it in a safe place until now.
If by chance, you have picked it up in order to keep it for yourself then I don't applaud your honesty. In fact I would suggest that you are a very low form of human being who has no self conscience and no kindness. If you are feeling that you have a change of mind then you
can also give me a call and tell me that you also were keeping it in a safe place to return it to its rightful owner.

So, either way, if you have my camera (Fujifilm, silver and grey) then I would appreciate its return and would wish the best karma to be visited upon you for being a nice person.

Here is my number, I am Australian so I speak pretty good English.

If you want to email me then that is okay too.

Kind regards,

XXXX...

La mia orchidea é morta, colpevole la prima giornata di maggio, la prima giornata di sole. Le scottature di Leila, fanno intendere che la sua pelle é finlandese, anche se il suo animo é siriano. Petri ha due esami questa settimana, io leggo Pinocchio. Martin scrive i post in italiano e ospita Valerio per una settimana.
La chitarra era comunque scordata, anche dopo ore di prove. Un caffé poi a giocare a nascondino nel bosco, con le torce, come bambini. Ogni settimana qualcuno da salutare, l´ultimo é stato Giampa. Lo skateboard non si accorda con le piogge estive. Comincio ora a studiare per gli esami di Bologna.
La Giulia é a Rimini, per un po´.
Ho rintracciato mio fratello.
Il mio gatto é a dieta, mi dicono che stava diventando sferico...
Il termometro al sole l´altro ieri segnava 30 gradi. Il lago é del tutto sgelato, della neve non c´é piú traccia. Tra poco non ci sará neanche piú traccia della notte...

martedì 29 aprile 2008

Babel

Un inchino all´ultimo post di Gio´, al suo ermetico stile evocativo e frammentato. Li immagino già i suoi futuri, pungenti articoli.Peccato che i giornali ingialliscono dopo un ora al sole. Nulla resiste alla disgregazione, men che meno la fragile carta. Ce lo spiegano a lezione, appena prima del quarto d´ora di pausa che diventa occasione per filarsela. Sono interessata alla conservazione del patrimonio culturale nordico, ma non piú di due ore al giorno... kiitos!

Ho scritto otto pagine sul cinema Ungherese, che mai nella mia vita avrei pensato di studiare.

"Das leben ist voller überraschungen, man muss sich mur für interessieren"
"Life is full of surprise you only have to be interested in"

"Babele di lingue", per un quarto d'ora. Abbiamo eliminato l'inglese, momentaneamente. Chao in spagnolo, Gintas in lituano, Petri e Leila in finlandese, Martin in tedesco, Giovanni ed io in italiano, Jana in macedone ed Ewelina in polacco. Funzionava. Ed era anche più facile del turno precedente, nel quale si era muti. Giochi un po' idioti, me ne rendo conto. Li posso far passare per studi sperimentali linguistici. mi era già capitato di veder conversare una bimba irlandese di tre anni con un bimbo italiano che non parlava italiano, ma parlava una sua lingiua propria. Si capivano e riuscivano ad impostare le regole dei loro giochi.

10 minutes
9 persons
7 languages

Chao, Leila, Gintas, Petri, I, Giovanni, Martin, Jana, Ewelina.
We spoke for a while just our own language. Babel... Spanish, lituanian, finnish, italian, german, polish and macedonian launguage. It works, somehow. It was funny to heard Chao complaining in spanish and Gintas answer in lituanian...

The most useful video of ewer:
Gintas: "----"
Leila: "Are you kidding me?"
Gintas: "---- the strawberry flavour chewing gum"
Leila: "Are you... are you kidhihihi..."



A Jyv c'è un gruppo di sordomuti, li vedo spesso chiaccherare insieme. Alla library o da Pizzeria Maria. Il segnale di richiesta di attenzione e allaungare la mano al centro del cerchio. A volte si parlano uno sopra l'altro e il dialogo è vivace, con veloce scambio di battute. Ascoltano con lo sguardo, ma probabilmente sanno ascoltare meglio di qualunque persona dall'udito impeccabile. Dall'universo di voci e suoni, è difficile immaginarsi com'è, il mondo, senza alcun rumore.

Qualcuno ha notizie di mio fratello? Steeeeeee???

domenica 27 aprile 2008

21 enne in fila per due col resto di uno

Come ogni volta, allo scadere di ogni anno, si arriva al momento in cui viene naturale fare bilanci. Un po´ come a Capodanno o Natale. Mmm... magari domani.
Ventuno non é poi cosí diverso da venti. Eppure lo sento lo zio che dice... "Eheheh, vai per i trenta!". Si, andró pure per i trenta, ma fortunatamente ho ancora 10 anni per pensarci. Mi ritrovo a parlare di matrimonio con la ormai madrilena Giulia, ma rientriamo presto in noi stesse, e volgiamo il discorso su De André, che é meglio.
Avrei voluto una giornata di sole oggi, da passare sdraiata in un prato al sole. Piove. La vita é piena di sorprese!
Qualche amico sta per arrivare. Ordiniamo le pizze, e le mangiamo qui. Non so ancor bene come e dove, dato che il tavolo in cucina é stretto per tre persone e non so ancora in quanti stiano per arrivare. Estrose ballerine con tacchetto, due sorsi di Barolo del 2003 vinto a capodanno. Questi i regali di un compleanno noncompleanno che non festeggieró questa sera. C´é l´immancabile panna cotta, che ormai é diventata famosa in tutta Europa (la segreta ricetta di "mamma Floriana" é giá stata tradotta sia in inglese che in finlandese). Quest´anno non c´é il prato e la torta di frutta. Quell´epoca é finita con i diciotto. Saggia decisione, che ha chiuso un capitolo, di partite di calcio con gli amici, le porte fatte con gli alberi veri e Ste, alto il doppio di noi, che si divertiva a driblarci come con gli omini del biliardino. Il caschetto della Cecy, Andrea era biondo biondo con gli occhiali tondi, la Giulia nella fase "principessa dell´universo". I cuccioli di Luna, erano l´attrazione principale. Fede girava in bici per il prato e ai nostri giochi infantili preferiva chiaccherare con i miei, lamentandosi di quanto la Giulia fosse "alta cosí, ma comandona..."
Anni dopo lo stesso scenario, diversi attori. Mi é sempre piaciuto invitare tutti, vecchi e nuovi amici, e vedere che succedeva. Gruppi eterogenei ma per qualche ragione in equilibrio.

Qui ora c´é luce a volontá, circa fino alle 10. Per le strade nelle giornate di sole in strada c´é la folla... ma tutta questa gente dova cavolo era quest´inverno, in letargo?

I post bilingui mi richiedono un´infinitá di tempo... e non mi soddisfano tanto. Devo trovare un equilibrio tra la parte in inglese e quella italiana, e preferirei che non fossero solo una la traduzione dell´altra... beh, si vedrá.

Lost in translation

I can speak only English with a lot of people here. I wonder if I'm really able to express what I want to say. It is just a problem of nuances. We can understand each other (almost all the times or at least we presume to...) but probably we cannot use English as well as our mother tongue. We are usually cutting every corner, and looking for shortcuts and we lose spontaneity semplifying our lauguage too much. Or at least I can feel that my language has this problem...
What am I studying? Art history, history, literature... every time
that someone asks me it I change my answer. Which is my major? I don't really have one. But somehow I’m studying exactly these nuances of my language. It is really interesting but probably useless from a materialist point of view. I’ll not build houses, or bridge, but I will know the difference between words.
I start to collect sayings in different languages, in order to try to understand a little what is hidden behind our polite and sometime impersonal English.
Some mistakes of translation are really funny: the Italian word “rifiuti” (garbage) for example, if
translated “refuges”. What can people think if you ask: “Where are the refuges?” instead of “Where is the garbage can?”…
An other example is: I was playing with attention, not paying attention. I took for mounts attention without paying it. For free. One day I will receive a dizziness bill and I’ll learn that I shouldn't play with such a serious things!

I wonder… was I different before to come here?

I was without coins from Latvia, Sweden and Russia and with 20 Skype nicknames less than now. My English was quite poor and I was almost without any knowledge about Finland and Finnish, weird language that I love but rather understand. Now is completely normal for me to drink milk at lunch, drink Finnish coffee and not espresso and I eat salted food for breakfast. I didn’t know the longest Lithuanian and Finnish word and before I didn’t hear before one Macedonian girl speaking with a Bulgarian both of them respectively in their own language. Jana is still here, the perfect ambassador of her country, who fights again the attacks of some Greek guys. Joana is at home and she is studying in Sophia. I remember the discussions between her and Giovanni; for sure I will remember that is Bulgaria the place of origin of yogurt! Now I know almost one person each country of Europe… and I can just start to wonder, if I will have the chance, one day to meet them again, when also the second part of our “travel” will end. We will see, any plan now.

Con un sacco di persone, qui, posso parlare esclusivamente inglese. Mi chiedo se sia davvero in grado di esprimermi. É principalmente un problema di sfumature. Ci capiamo (quasi sempre, o almeno pretendiamo di capirci) ma probabilmente non usiamo l´inglese con la stessa facilitá con cui potremmo parlare la nostra madre lingua. Smussiamo gli angoli cercando scorciatoie e cosí facendo immancabilmente rinunciamo alla nostra spontaneitá, spesso semplicficando eccessivamente il nostro linguaggio. Almeno questo é quello che succede a me...
Cosa studio? Storia dell´arte, storia, letteratura... ogni volta che qualcuno me lo chiede la mia risposta cambia. Il punto é che non ho una vera e propria materia pincipale e che non esiste un corso equivalente a quello di "Lettere moderne" in Finlandia. Tuttavia studio proprio le sfumature della mia lingua, esattamente ció che perdo parlando inglese. Molto interessante, anche se vuoto, da un punto di vista prettamente materiale. Non costruiró case o ponti, ma sapró il sigificato delle sfumature sinonimiche.

Ho cominciato a collezionare proverbi in lingue diverse, per cercare di capire, un minimo, ció che si nasconde dietro l´educato e a volte inespressivo inglese di ognuno.
Qualche errore di traduzione é davvero divertente: la parola rifiuti in inglese é "gerbage" ma se essa viene tradotta con la assonante "refuges" ("rifugiati") si creeranno incomprensioni. Cosa penserá un barista se qualcuno gli chiede: "Dove sono i rifugiati?" invece che chiedere:"Dov´é il bidone della spazzatura?".
Altro esempio: io giocavo con l´attenzione. La traduzione della frase italiana "fare attenzione" é "pay attention" ma per mesi ho creduto che fosse "play attention". Per mesi ho giocato con l´attenzione, gratis. Un giorno riceveró un conto da capogiro!

Ero diversa prima di arrivare qui?
Non avevo monete lettoni, svedesi e russe e avevo 20 contatti Skype in meno. Il mio inglese era molto limitato, come le mie conoscenze sulla Finlandia e il finlandese, strana lingua che amo ma raramente capisco. Ora per me é normale bere latte a pranzo e caffé lungo invece che l´espresso. Prima non sapevo la parola lituana e finlandese piú lunga e non avevo mai sentito parlare una ragazza bulgare con una macedone, entrambe nella loro madrelingua. Jana é ancora qui, degnissima ambascatrice macedone in lotta contro attacchi grechi. Joana é a casa, studia a Sophia. Ricorderó le sue accese discussioni con Giovanni e non dimenticheró ch eil paese d´origine dello yogurt é la Bulgaria! Ora conosco piú o meno una personea per stato europeo. Chissá, se un giorno, finita anche la seconda tappa del nostro viaggio, avró l´opportunitá di incontrarli di nuovo. Chi vivrá vedrá, niente piani per ora.

venerdì 25 aprile 2008

Something really soft

La mia bici due notti fa ha messo le ali. L'ho sempre trattata bene, ma forse non voleva dormire di fuori di notte. Dopo aver passato l'inverno, proprio ora, con l'arrivo della bella stagione, ha deciso di abbandonarmi. Se n'è andata in vacanza e mi ha lasciato a casa. Eppure l'avevo legata, ed era in compagnia, con le colleghe, dietro il palazzo. Ho sbagliato probabilmente a parcheggiarla di fianco a quella malinconica bici con la sella gelata, non le stava affatto simpatica probabilmente, o magari le ha messo in testa strane storie, di posti lontani, dove non c'è l'asfalto e i sentieri sono sempre in discesa...
Attimo di smarrimento. Eppure l'avevo lasciata qui... Non mi resta che camminare...? No, mi si è chiusa la vena, e in un attimo di lucida pazzia ho realizzato che se la mia bici se n'è andata, sarà sostituita da un altro mezzo. Così ho spolverato la mia tecnica sullo skateboard, "mezzo di trasporto" con cui ho avuto il primo (e ultimo) contatto forse 12 anni fa. Presto ho scoperto che è faticoso e fondamentalmente noioso...
Poronliha (la mia bici) mi manca già, avevamo fatto tanti chilometri insieme... Spero almeno che sia felice.
Qualche tempo fa mi è arrivata cioccolata americana via posta, dalla dolce ex-compagna di appartamento, e uno strambo biglietto di auguri (15 giorni in anticipo). Mi ha rallegrato per tutta una giornata.
Petri si è tolto i denti del giudizio, il giorno stesso che la mia bici mi ha abbandonato. Pensavo che ciò causasse gonfiore e la sua faccia diventasse come quella di uno che ha trangugiato una pulla intera per ogni guancia (pulla: brioches tipica finlandese). Fortunatamente non è successo nulla di tutto ciò e ha cominciato a rosicchiare cioccolato la sera stessa... Appena uscito dalla rapida operazione, ancora incapace di pronunciare qualsiasi parola, perchè aveva in bocca le garze tampone, tappa in farmacia. Scena tragicomica. Doveva comprare delle medicine, ma il foglio con le indicazioni del dottore era per me qualcosa di incomprensibile, simile alla trasposizione alfabetica di geroglifici egizi. Io non capivo ciò che la farmacista chiedeva, lui non poteva parlare. Una sorda e un muto, in pratica. Una roba da barzelletta. Tutto complicato dal fatto che ci veniva da ridere, e sgnignazzare con due garze arrotolate tra i denti non è affatto divertente.

Ieri Martin ha cominciato il suo blog. Sarà probabilmente scritto in una decina di lingue diverse... attendo il primo, infinito post! Martin start to write his blog: I´m really curious, I`m waiting for the first post!
Sono alle prese con il cinema ungherese... 1 maggio, data di consegna del lavoro scritto.
Il lago si sta sciogliendo, ogni giorno di piú.

I don't want a new bike, if my bike decided to fly away I'll accept it. I hope that she will be free and happy. Now I have a new friend, a new member of the lemon group: lemonskateboard. Really tiring and boring in comparison to riding, but I respects him, anyway. My little amazing former flatmate Eliza teaches me to respect everything. Some days ago she sent to me some milk chocolate, from U.S.A.. Kiitos paljon, so nice!!! She is a really free girl, like the Swedish old man. Free to drink in glass jars and not glasses, to add tea in the milk and not the contrary and free to put cigarettes inside the freezer.
Yesterday night, the last Stammtisch. I remember the first, the second week of September, and the stupid pictures that we took. Me and Eliza, Valerio and Federico. Everything was still new, to discover. Now Eliza is far away, but soon Valerio will come back. He will stay h
ere for one week. Martin will host him, he is already planning everything!
Some days ago Petri lost some wisdom... two theet less! We was waiting for the pulla-face, but we discover that Finnish dentist are very expert. Tragicomic moment in the pharmacy when he was still not able to speak and I was not able to understand what the pharmacist was saying... hehehe. En ymmärrä, ei puhu... almost like one deaf and one mute! the same old story:
"en ymmärrä, olen italialainen" ("I don´t understand, I´m Italian").
Petri now is able to say "Parla finlandese, per favore" and not just to swear in Italian, maybe one day he will be able also to recognize the difference between Spanish and Italian language...
The ice on the lake is melting... probably we will see the water soon.

martedì 22 aprile 2008

Le memorie nel petto riaccendi...

Sole, niente piú neve, eccetto rari, anneriti mucchietti in qualche angolo. Il lago é coperto da un sottilissimo velo di ghiaccio, che riflette i raggi, ma non riesce piú a nascondere, con il suo candore, il blu scuro dell´acqua.

Le adidas presto penzoleranno appese ad un ramo, questa é la decisione presa, dopo aver zoppicato per tutta Stoccolma. Hanno vinto il premio per le scarpe piú scomode del secolo. Pure gli anfibi sono meglio, anche se fuori stagione. Dopo due stagioni a Jyv scopro, ora, quanto il mio guardaroba sia inadatto alla primavera...

Stoccolma, come Riga, mi ha regalato la stupenda sensazione di "tornare in Europa", di immergemi nuovamente nella storia. Chiese e ponti, piazze ed edifici antichi. Narcisi in piazza e orde di turisti italiani. Divertente scovare i turisti finlandesi, e ascoltarli parlare una lingua ormai davvero familiare, anche se comprensibile solo a tratti...


Lo svedese é un interessante e originale mix inglese-tedesco, con suoni estranei sia all´inglese che al tedesco. Impararlo, avrebbe sicuramente richiesto meno sforzo che il finlandese.


In una taverna medievale incontriamo un individuo singolare. Le rughe e la barba bianca non hanno spento la vivacitá dei suoi occhi, e la voglia di ballare e cantare anche da sobrio.
Perché non gli ho scattato una foto? Me lo ricorderó cosí, con lo sfondo di legno della taverna, alla luce della candela, seduti sulle panche di legno verosimili vichinghe, dato che altissime e davvero scomode. Piedi a penzoloni e circolazione delle gambe bloccata. Inglese fluente, il suo, a discapito dell´etá. Se ci si stupisce delle abilitá dei finlandesi, nel parlare le lingue, gli svedesi sono una cosa impressionante. Quasi non sono in grado di distinguere un anglofono nativo dalla loro parlata...
Ci regala una strana storia, semi-verosimile in canoa con la corrente del Rio delle Amazzoni, nell´oscuritá... le voci degli amici che si allontanavano, e improvvisamente vicine, di nuovo.

Si é messo a cantare il Va pensiero, con le parole giuste, anche se la lingua non la conosceva per niente. Riaccese memorie di chilometri, sulle autostrade francesi percorse con il camper, dove tra le canzoni infantili sbucavano sempre le opere liriche, cantate a squarciagola, e guidate dalla sapiente maestria della cuginetta Alice, che con lo zio erano quelli che si ricordavano tutte le parole... Strano mix musicale. "Sur le pont d’Avignon On y danse, on y danse Sur le pont d’Avignon On y danse tout en rond..." poi non si sapeva mai come continuare e ci si ritrovava a cantare: "nananananaa comm’ ça Et puis encore comm’ ça..." con una melodia cantilenante mortalmente noiosa. "Allons enfants de la Patrie, Le jour de gloire est arrivé! Lalalalalaa TYRANNIE, L'étendard sanglant est levé..." allenavamo cosí il nostro francese, non soffermandoci troppo sul significato delle parole, fortunatamente.
Poi si aggiungeva solitamente la piú stupida e ingenua canzone"Le scarpe pim pam, di notte fan sul sentiero di pietre grosse..." e solo per far arrabbiare lo zio l´immancabile "Stendi panni, stendi panni bobom bobom" con la variazione di vocali. Se arrivavamo integri a "Stundu punnu, stundu punnu bubum bubum" era solo perché lo zio Rico guidava e non aveva le mani libere per strangolarci. Dormivamo in tre, nella mansarda, facevamo la cariola e le ruote nei verdi prati dei castelli della Loira. Ore di gare di resistenza al solletico e camminavamo su ogni muretto senza pestare le righe, saltettavamo sulle mattonelle nere dei palazzi solcati dall´antica aristocrazia francese. Abbiamo contato i gradini della tour Eiffel, con precisione e medoto. Ricordo il marmo freddo dell´arena di Verona, e i costumi sfavillanti dell´Aida. La "Lice" come gli antichi romani, non ha voluto il cuscino, io rischiavo la vita, con le candeline di quelli della fila dietro, troppo vicine ai miei capelli. Ma il Nabucco, chi viene a vederlo con me?

In the Middle Age place (Vicking place, not place for middle age people!) we spoke with an old swedish. White beard, young eyes. Weird story about his past, when he was canoeing in the darkness of the Amazon river, the voices of the friends far away and then suddenly close to him. Once, when he was young police checked his "alcoholic status", because he was singing inside his car. They were disappointed, because he was completely sober. "Now that I’m old, every one is really tolerant with me. I can sing on the street, and no one care about it." He sang Italian opera. "Every Italian should know opera... Ghiuseppe Verdi was really a great man!" Little mistake of pronunciation (Giuseppe), but great music knowledge (at least of italian opera)!
To confuse crazy or drunk people with sober people is easy. Expecially when sober people express their own "freedom". I mean, the freedom to sing, dance or scream when they want to sing, dance or scream… Freedom and craziness… is freedom craziness? Martin didn’t really like him, he saw this weird man as a sad, old, drunk person looking for people to speak with. In my opinion he was really wise man.

Forse disadattato, ma con tante cose da dire e da raccontare. E di ascoltarlo, ne valeva proprio la pena.

Il finlandese é una lingua che ogni giorno mi piace di piú, cosí varia da offrire tre o quattro opzioni diverse, per ogni parola. Anche se ammetto che ció disorienta...
Nyt (now) I´ll try to write something in english in my posts, for sure I will do a lot of mistakes. Please, correct me, kiitos!
Mun on pakko opiskella englantia mutta nyt opiskelen suomea!
The english part isn't the translation of the italian part of the post. It is quite different...

mercoledì 16 aprile 2008

Esuli pensieri.

Ero proccupata per il test di finlandese.

Oggi seconda e terza parte, ascolto e discussione orale. Ho ascoltato, ho discusso.
Ma é l´Italia, che mi preoccupa di piú. Non piango sul latte versato, ma é ancora peggio, sentirlo da qua, vedendo l´eco sui giornali finlandesi. Densa sensazione di impotenza, non ho neppure votato.

Qualche giorno fa sono capitata a Turku e passeggiando tra le isole dell´arcipelago ho pianificato almeno una parte del futuro prossimo. Sole greco, non piú ghiacci finlandesi.
E le bacche in lapponia? Magari un´altra volta...
A Turku ho scoperto i cambi consonantici*, ho intravisto la primavera e ho preso atto di aver dimenticato l´ultima strofa di di San Martino. Il mare finlandese non urla ne biancheggia. Traverstito da silenzioso lago, è incastonato di isole verdi e disabitate. Ma cosa succedeva dopo

"sta il cacciator fischiando
sull´uscio a rimirar"...?

Mi gira per la testa solo:

"...e mi sovvien l´eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva e il suon di lei" ,

tasselo smarrito di un altro mosaico.

Se fossi a casa prenderei in mano il vecchio libro universitario della mamma, con le pagine ingiallite e gli appunti di due generazioni. Mi perderei cercando la strofa sommersa. Non sono mai stata una brava ricercatrice coi dizionari o le antologie. Mi faccio distrarre fantasticando. E' una delle ragioni per cui non sono mai riuscita a finire in tempo una versione di latino.
Google, freddo e analitico mette istantaneamente nero su bianco, l´ultimo tassello:

"tra le rossastre nubi
stormi d'uccelli neri,
com'esuli pensieri,
nel vespero migrar."






A sud ovest c'era il sole anche se il paesaggio era ancora un po´ brullo. Ma senza neve. L´illusione primaverile é lavata via dalla pioggia fredda della sera, e congelata dalla nevicata a Jyväskylä.
La foto di gruppo naturalmente è sfuocata...

*Turkuun, se vai a Turku
Turun, se sei di Turku
Turussa, se sei a Turku
Turusta, se lasci Turku...

Domani Stoccolma. La vicina Svezia attende.

mercoledì 9 aprile 2008

Carissimo volo virgola e a capo.

Il commento "della maestra", letto questa mattina, é stata la causa di una risata di pura felicitá scaturita a causa di due lacrimucce di commozione.
Una volta o due mi é successo pure di piangere a dirotto, dalla felicitá. Poi mi sento cosí stupida che comincio a ridere di me stessa e ció puntualmente mi causa una specie di crisi respiratoria. Provate voi a piangere a dirotto e a ridere a crepapelle contemporaneamente... ma questa é un´altra storia.
Spero solo che la bionda maestra abbia letto il post dopo la correzione di "in fondo" che avevo scritto attaccato. Che sgrammaticata, "manco" facessi lettere...

28 maggio, Tampere-Bergamo. Cosí é deciso. Biglietto di sola andata.
La Ryanair non puó sapere che é un ritorno, e non puó sapere cosa significa tornare.

Tre stagioni, incontri, scontri, lezioni e esami e parole pronunciate in lingue incomprensibili.
Sole e caldi pomeriggi di inizio settembre, il vento di ottobre, la neve e il buio a novembre. A dicembre all´Agora la pigrizia dei lunghi pranzi ci permetteva di osservare alba e tramonto sul lago. Ricordo che all´inizio non parlavo molto, forse per timidezza, sicuramente per insicurezza con l´inglese. Ricordo la sera in cui, pedalando verso casa ho realizzato, con soddisfazione, di aver detto e aver fatto capire, finalmente, tutto ció che volevo esprimere.
C´é chi se n´é andato, chi é rimasto e chi ha modificato i suoi comportamenti, in modo impercettibile un po´ ogni giorno.

To leave. To live. Lasciare e vivere. In inglese la pronuncia é molto simile. Vivere, dunque, lasciare. Il 3 settebre ho lasciato tutto ció che avevo visto, conosciuto, sperimentato. Tutto ció che mi era familiare. Ho cominciato a vivere 2.500 km a nord, con qualcosa nella valigia e tutto ció che avevo imparato, fino a quel momento. Tra due mesi percorreró la stessa traettoria, in direzione contraria.
Virgola e a capo.

Un esercizio per il corso di finlandese mi mette davanti all´istantanea di una giornata tipo, qui, ora. La scarsa padronanza delle lingua mi costringe spesso a cadere in frasi banali ed elementari. Dopo tutto sono all´inizio.
La copio e incollo anche in lingua originale, dopo la correzione di Maaria, la dolce insegnante che mi ha accolto con il sorriso e subito incoraggiato, anche se saltavo le lezioni da un mese...
Anche i finlandesi sorridono.
A volte possono rivelarsi non generosi nell´esprimere le loro emozioni, ma con le vocali sono di manica larga!

"Mun tyypillinen päivä"
"Una mia giornata tipo"

Amulla mä herään
aurinkon valon kansa joka suodattaa läpi ikkunan.
Di mattina, mi sveglio con la luce del sole che filtra dalla finestra.
Käydän haalea suihkussa,Joskus mä kuuntelen musikkia samanaikaisesti ja laulan italialainen
iskelmää (mua hävetää laulaa suomalainen iskelmää jos minun suomalainen kämpiss on kotona, koska uleensä keksiän sanaa...!).
Doccia tiepida, a volte ascoltando un po´ di musica e canticchiando, sopratutto se le canzoni in italiano (le canzoni finlandesi mi vergogno di cantarle se c´é Piia nei paraggi, perché d
i solito invento le parole...!).
Keittän kahvia ja syttuttän tietokone. Mä katson Muumilakson suomeksi ja koettan ymmärrää jotain.

Preparo il caffé e accendo il computer. Guardo il cartone animato Muumilaakson, in finlandese e cerco di capirci qualcosa.
Mä tarkastun minun sähköpostit ja yliopiston sähköpostit.
Controllo le mie e-mail e quelle dell´universitá.

Minullä on nählkä siis mä syön aamupala: ruis leipää, voita, juustoa, kinkua ja jogurttia.
Joudan mehua ja paljon kahvia maitoa kansa.
Ho fame dunque faccio colazione con pane nero, burro, formaggio, prosciutto e jogurt.
Bevo succo di frutta e molto caffé con un po´ di latte.

Menen kursille sitten saavuttan kaveria lounas jos me päätäimme syödä ystävän kansa yliopiston ruokalassa.

Vado a lezione poi raggiungo gli amici a pranzo se si é deciso di mangiare in una delle mense universitarie.

Sen jälkeen juoa kahvia yliopiston kiriastossa tai mä luen, opiskelen, kirjan. Minä surfaan internetissä ja joskus kirjoitan blogiin.
Caffé alla library, leggo un po´, studio o scrivo, navigo, a volte aggiorno il blog.

Myöhemmin iltapäivällä menen kursille ja käyn kaupassa, jos jääkkaappi on tyhjä .
Lezioni del pomeriggio e spesa in centro, se non ho piú nulla in frigo.

Joskus mä menen uiman, kun mä en ole laiska...

Se non mi assale la pigrizia,vado a nuotare, a volte...

Yleensä minä syön pastaruokaa illalla.

Cena. Solitamente cucino pasta.

Viikkottainen yleensä kaverien kansa me menemme pizzeriaan.

Mennä ulos jos siellä on jossain päin juhlaa tai me (minä ja mun suomalainen poikaystävä) katsomme elokuvia.
Quasi una volta a settimana ci ritroviamo nella solita pizzeria. Esco se c'è qualche party, oppure guardo un film, a casa.
Mä menen nukkumaan.

Vado a dormire.


Piccolo manuale di pronuncia:
L´accento cade sempre sulla prima sillaba.
y : u francese di tu.
ä : suono intermedia tra a ed e, come una é molto aperta
ö : come la eu francese di feu (fuoco)
g : sempre dura, come quella di gatto
h : sempre aspirata
j : semiconsonante pronunciata come la i iniziale di ieratico
Doppia vocale: suono prolungato.

All´inizio é difficile non pronunciare ä ed y senza fare ridicole boccacce!
Ma non c´é nulla di impronunciabile, con un po´ di esercizio. Lo sostengo anche dopo aver visto parole di cinque lettere, con una sola vocale come mŕtvy. Oppure srsť... (esemplari provenienti dalla collezione personale di Martin). Ma questa é un´altra lingua.
C´é chi colleziona francobolli, farfalle o conchiglie. Qualcuno colleziona parole impronunciabili...

I misteri sono stati svelati:
Ho intravisto il ragazzo della coinquilina, nel rapido passaggio dalla camera al bagno.
Chao è ricomparso.

lunedì 7 aprile 2008

Buchi nel ghiaccio

Piove.
Jyväskylä, da una settimana a questa parte, é in lento ma costante cambiamento.
Da un momento all´altro hanno cominciato ad apparire esseri viventi per le strade, gente a piedi o in bici, qualche pazzo corre in pantaloncini corti, al comparire dei primi raggi di sole. E' facile vedere anche gente che sorride, per strada (le temperature lo permettono ora!).
Sul lago sono accorsi i pescatori, qualche giorno fa, con le attrezzature per bucare il giaccio giá lucido, é l´ultima battuta di ice-fishing...
La primavera si intravede, si sente nell'aria. L'inverno ha rovesciato sulle nostre teste le ultime (?) nevicate. Le strade si trasformano in torrenti, presto della neve non ci sarà più traccia.
Si rivede la terra, dopo tanto tempo, e riemerge ciò che rimane dell'erba dello scorso autunno.
"Sotto la neve pane, sotto l'acqua fame" mi dicevano a casa... ma non penso che valga anche a queste latitudini. Non cresce proprio nulla qui, almeno d'inverno.
Le strade non sono piú gelate e non si rischia piú la vita in bici.
L´unico ghiaccio che non desiste é quello del lago, anche se non piú attraversabile, e non piú pattinabile. Guardo i pattini ancora nuovi e rimpiango un po´ le volte che potevo andare a pattinare e non l´ho fatto.
Ora aspetto di rivedere il vento che increspa la superficie del lago ritornato allo stato fluido.

Rimane l'interrogativo Lapponia... si starà sciogliendo tutto anche lassù? Com'è il paesaggio lappone innevato?
E l'aurora boreale?
Due ottime scuse per ritornare, un giorno...

Sveglia alle 7:30, un po´ sconvolta noto che già splende il sole.
E' finito il lungo e buio inverno.
Tentativo Piscina fallito per 60 centesimi. Caspita, è proprio vero che i contanti ogni tanto servono, la mamma lo dice sempre! Fallito pure il tentativo di parlare finlandese con la cassiera. Dialogo di due battute e sono giá costretta, con amarezza a pensare: "en ymmärrää" (non capisco) e ritorno a parlare inglese. La carta di credito non la accettano e un euro e 10 centesimi non sono un euro e 70 del biglietto... sbagliando si impara.

Mistero numero 1:
Da tre giorni gli anfibi nell'ingresso sono 3 paia: c'è il ragazzo della mia coinquilina, ma ancora non l'ho visto. Loro escono quando sono in camera mia, io esco quando sono in camera loro. Alla faccia della riservatezza e timidezza finnica. In cucina, incontro solo Piia...

Mistero numero 2:
Chao é riapparso per 2 giorni, ed é improvvisamente scappato di nuovo, si dice verso Tallin, forse con la stessa compagnia o compagna asiatica...
Ci si chiede solo se sia ancora vivo.

Giovedì Stammtisch. E´ il penultimo.

Minä nukun, sinä nukut, hän nukkuu... io dormo, tu dormi egli dorme... mi sono addormentata davvero... ho scoperto che non mi conviene studiare da sdraiata a letto!
Devo assolutamente imparare piú verbi possibili, la prossima settimana ho l´esame di finlandese...

Nuovi verbi "itanglesi"* :

Ho ceccato=Ho controllato (to check)
Non gli ansueri=Non gli rispondi? (to answer)

* "itanglese"=neologismo ispirato dal termine "itagnolo" usato da un´amica di Giulia per indicare l´italiano-spagnolo.

sabato 5 aprile 2008

Non si aspira un'acca...

Ecco cosa succede all'italiano dopo mesi di contaminazione dell'inglese:

- il lancio= il pranzo, "lunch"
- sendere= già citata italianizzazione del verbo "to send" (traduzione: spedire)
- noccare/ringare= rispettivamente "to knock/to ring": bussare/suonare alla porta
- puttare= paurosa traduzione (che mi si è infilata nel cervello già da ottobre) di mettere "to put", verbo così breve e immediato che è stato capace, in un mese, di soppiantare 20 anni di carriera del povero e onesto verbo italiano...
Linko qui un articolo sull'argomento Italiano-Inglese che ho trovato interessante.
Altre cose degne di nota:
-Contaminazione finlandese nello scritto: kaffè scritto con la k, per analogia con "kahvi" finlandese.

Prendi parlanti nativi e "sendili" in un paese straniero dove saranno obbligati a parlare un'altra lingua.
Il risultato, dopo qualche tempo, sarà una nuova lingua. Una generazione o due e la comprensione con la lingua d'origine sarà seriamente compromessa...
Ora capisco come nascono le nuove lingue.


Mi misuro con le piccole irrazionalità dell'italiano scritto:

-h.
Non pronunciata in italiano. Dunque difficilmente percepita ascoltando l'inglese, il finlandese o qualsiasi altra lingua in cui questa sconosciuta consonante non sia muta.
Causa problemi e incomprensioni. Un esempio classico... con facce stranite ho sentito porre agli italiani la domanda: "Sei affamato o arrabbiato?".
"Hungry" e "angry" hanno una pronuncia molto simile se ci si dimentica l'aspirazione e ciò, per noi, è pressochè ordinaria amministrazione, purtroppo.
Un'acca fa la differenza, e noi la ignoriamo così facilmente... Se eravamo solo affamati, magari un po' alterati lo diventiamo. L'acca è una lettera con la dignità delle altre, ma fondamentalmente si usa in sostituzione delle lacune dell'alfabeto, in fondo adottare una K potrebbe essere una soluzione intelligente. Nello scritto rivela la sua utilità e probabilmente è causa prima degli errori grammaticali. Io ho, tu hai, egli ha. Non "o, ai, a" perfettamente omofoni ma con altri significati.
Come lo si spiega, ai marmocchi delle elementari? Regola, punto e basta. Accettare, senza pensarci troppo. Mmm... che non diventi uno stile di vita però. Forse non sono tagliata per insegnare grammatica alle elementari, disorienterei classi intere, con discorsi del tipo: "Sarebbe più logico fare così, ma la regola è cosà... ma voi dovete ragionare e farvi delle idee vostre. Sempre e su tutto." Otterrei forse, menti aperte, fin dalla più tenera età, ma persone totalmente sgrammaticate e anarchiche dal punto di vista razionale. Faccio meno danni se mi metto, d'estate, a raccolgliere i frutti di bosco in Lapponia.
Ma mi chiedo: perchè noi non habbiamo, voi non havete se essi hanno?
Se Dante haveva, non possiamo havere anche noi? No, noi abbiamo.
A questo punto devo inspirare, espirare e accettare le irrazionalità delle regole grammaticali. Le regole sono regole.

Ho scoperto che adesso insegnano (almeno qui, agli studenti di italiano finlandesi) a dire io, tu, lui, noi, voi, loro. Egli ed essi, in effetti quasi nessuno li usa nella lingua di tutti i giorni, pensandoci bene... Non ho nulla contro "lui" e nemmeno contro "loro", nuovi arrivati nei libri di grammatica. Siano i benvenuti. Ma i verbi li ho imparati il secolo scorso e finchè "egli" ed "essi" resisteranno nella lingua scritta, non mi sentirò vecchia! Esame di coscienza. Il mio italiano on-line, orale in forma scritta, probabilmente esclude egli ed essi. Rileggendomi, mi salta all'occhio.

Dedico questo sproloquio grammaticale alla mia cara, bionda maestra Barbara.
Colei che mi ha insegnato che "in sieme" si scrive insieme e "l'anatura" si scrive la natura (dopo averlo scoperto, a sette anni, il verde dell'erba mi è sembrato un po' diverso da come lo vedevo prima). Lei, o meglio, essa, che mi ha consigliato di evitare "se nò" /"sennò" perchè non si capisce mai come si debba scrivere e perchè si rischia di scrivere "seno"...
Ha cercato, con le stelline premio e i segnacci rossi della penna ad inchiostro liquido di debellare le mie ricorrenti confusioni con le "i" omesse o aggiunte in parole come "scienza"ma sapeva che con le scienze esatte e i numeri, già dalle elementari avevo poco a che fare e che la mia "coscienza" era più portata verso altre forme di "conoscenza"!
Con rossore confesso che sono diventata un asso nel trovare i sinonimi che mi permettessero di evitare di cadere nei tranelli delle "ciliegie", "valigie" e company.
I suoi insegnamenti non erano solo relegati all'ambito linguistico. "Non lasciare andare via lo smalto da solo, col tempo", "Mai i gomiti sul tavolo"... ci insegnava la vita, perchè in fondo gli errori grammaticali dei bambini sono gli errori più innocui al mondo.
Mi ha mostrato come è possibile, essere intelligenti e al tempo stesso portare tacchi e rossetto.
Giocavo con le Barbie, ma grazie a lei ho sempre preferito Lisa Simpson, che il tallone lo appoggia per terra quando vuole e il cervello lo usa, non esclusivamente per scegliere il colore della borsetta da abbinare alle scarpe.

Mi sono ritrovata davanti, dopo anni, questa storiella che con sorpresa ho scoperto di ricordare a memoria. Probabilmente me la sarò fatta leggere un centinaio di volte, ancor prima di imparare a sillabare
...

In principio la Terra era tutta sbagliata, renderla più abitabile fu una bella faticata. Per passare i fiumi non c'erano ponti. Non c'erano sentieri per salire sui monti. Ti volevi sedere? Neanche l'ombra di un panchetto. Cascavi dal sonno? Non esisteva il letto. Per non pungersi i piedi, né scarpe né stivali. Se ci vedevi poco non trovavi gli occhiali. Per fare una partita non c'erano palloni: mancava la pentola e il fuoco per cuocere i maccheroni, anzi a guardare bene mancava anche la pasta. Non c'era nulla di niente. Zero via zero, e basta. C'erano solo gli uomini, con due braccia per lavorare, e agli errori più grossi si poté rimediare. Da correggere però, ne restano ancora tanti: rimboccatevi le maniche, c'è lavoro per tutti quanti!

Gianni Rodari, Favole al telefono, Einaudi Ragazzi, Edizioni E.Elle, Trieste 1993, p. 210

Incredibile quanto ti segnino, le fiabe dell'infanzia. Con un sorriso, scopro che semplificandole, le mie idee sul mondo e su come debbano andare le cose sono racchiuse in qualche libro per bambini.

lunedì 31 marzo 2008

People are people everywhere

Due treni e un autobus, per un totale di 6 ore di viaggio, ed ecco che rivedo Jyv, la trovo come l’ho lasciata: innevata e relativamente tranquilla. Con il bus, nella prima parte del viaggio ho avuto l’opportunità di passare tra i paesini più piccoli. "Si vede di più di quello che si vede viaggiando in treno".
A dir la verità non ho visto nessun paesino, se non qualche casetta solitaria nella foresta. Anche la mia concezione di paesino è stata ridimensionata…
Ho lasciato una maglia e una spilla a Lieksa, come al solito, semino le cose in giro.
Uno spazzolino ad Berlino, un dentifricio ad Amburgo, una carta di credito a Dublino… sono irrecuperabile.
La mamma di Petri ringrazia tanto per le lasagne e dice che sono una ragazza adorabile. Io semplicemente non ho parole… mi hanno ospitato a “pensione completa”, con inclusa gita fuori porta a Koli. Il minimo che potessi fare era cercare di cucinare qualcosa. Così alla fine, con molto coraggio e un po’ di buona volontà mi sono messa a fare esperimenti con le ricette della mamma e la besciamella della nonna.
Mentre io ero alle prese con gli inaspettati grumi di farina che nella besciamella della nonna non ci sono mai stati, Petri con la giacca e il cappuccio delirava in preda ai fumi della febbre, sdraiato sul pavimento della cucina. Situazione tragicomica.
I genitori si erano diretti al cottage estivo, portando via Hilma, la volpina esagitata da me soprannominata “orransi koira” (cane arancione). Al cottage di legno, costruito dal padre, d’inverno ci si arriva solo sciando, dunque loro trasportano le cose fin laggiù su delle slitte che si trainano dietro.
Pikku veli Aki
(il fratello) invece è rimasto con noi nella “affollata” Lieksa.
Lui è la persona che capivo di più, quando parlava, forse perché risponde a monosillabi, e le sue frasi erano più che altro parole.
Mi ha ricordato un po’ il cuginetto Ale, per il fatto della loquacità e della stessa età. Timido con me, schivo con i genitori.
Avere diciotto anni lì o a Rimini... la differenza dell’ambiente circostante e degli stimoli che puoi avere da esso è ingente. Poi però si scopre che le persone sono persone, ovunque.
Scommetto che mio cugino e Aki, superata la sottile barriera linguistica (le barriere linguistiche infondo non sono nulla) si sarebbero trovati bene insieme, magari avrebbero parlato di “Lo Hobbit”e del "Signore degli anelli", letto rispettivamente in italiano e finlandese...

Loro dicono “kiitos” (grazie), alla fine di ogni pasto. Ho chiesto il perché, mi è stato spiegato che è rivolto a chi cucina, o chi ti da il cibo. Praticamente non esiste un “Buon appetito” all’inizio, ma solo un “grazie” alla fine.

Tra una lezione e l'altra forse faccio una comparsa al Cafè lingua. Poi meeting per Stoccolma.
Chao è in inter-rail, in giro per l'Europa con tre o quattro ragazze cinesi, spero che si stia divertendo, e che non abbia problemi di documenti Ispano-cinesi. D'altra parte spero che torni presto, è via da tanto e ora comincia a mancarci sul serio...
Martin dopo essere passato a Tallin è svolazzato a Londra dalla sorella, ma tornerà venerdì. Insomma, a Jyv le cose procedono come sempre...